Scarsa consapevolezza, intolleranza alle statine, politerapia. Questi tre aspetti impediscono il raggiungimento dei target terapeutici nei pazienti affetti da dislipidemie.
«La prima motivazione è di tipo educazionale -spiega il dottor Mario Arieti a Sanità Informazione – molti pazienti e MMG non conoscono in realtà il vero target terapeutico ponderato in base alla loro stratificazione del rischio». Inoltre «i pazienti sono sempre molto preoccupati di raggiungere i valori target riguardo all’ipertensione ma pochissimi vanno dallo specialista per curare il livello di colesterolo» precisa lo specialista.
Il secondo è il timore – intolleranza alle statine: «Spesso nei pazienti ad alto rischio per raggiungere i valori di LDL target si devono utilizzare statine ad alto dosaggio – aggiunge il cardiologo – e molti, purtroppo, sviluppano forme di intolleranza soprattutto se utilizzate per lungo periodo o per tutta la vita». L’altro motivo è la complianza alla terapia: «Utilizziamo la politerapia per raggiungere i target – precisa il dottor Arieti – ma i pazienti chiedono di non assumere troppe pastiglie.
Quali strategie terapeutiche possono ovviare a queste problematiche? «La statina da sola difficilmente riesce ad abbassare il colesterolo LDL nei pazienti ad alto rischio – sottolinea – la terapia di associazione deve entrare nella cultura della terapia ipolipemizzante. Un’altra idea per controllare l’assetto lipidico potrebbe essere quella della polipillola; il farmaco polivalente aiuta a migliorare la complianza e il raggiungimento del target terapeutico» conclude.
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