Il trattamento con mometasone furoato spray nasale è indicato nel trattamento di questo disturbo in adulti e bambini con più di tre anni di età, anche in associazione con un antistaminico
Il progetto Allergic Rhinitis and its Impact on Asthma (ARIA), tenutosi a Parigi nel 2018, ha scattato un’istantanea della situazione della rinite allergica nel nostro Paese poco confortante. Si parla di una prevalenza sulla popolazione generale del 15-20%, con un picco negli adolescenti e nei giovani adulti, con proiezioni che arrivano al 30% circa nei prossimi anni. A fronte di ciò, si riscontra una quota rilevante di pazienti con disturbo non controllato, o che si gestisce con farmaci da banco e con medicine complementari/alternative, senza rivolgersi al medico [1].
Pur non essendo una malattia grave, la rinite allergica si associa a un notevole impatto sulla vita dei pazienti, in termini soprattutto di scadimento delle prestazioni scolastiche e lavorative, della vita sociale e della qualità del sonno [2]. Da non trascurare, inoltre, i costi anche economici di questo disturbo, costi che continuano ad aumentare, insieme a quelli delle altre malattie allergiche [1].
Dal punto di vista clinico si manifesta con rinorrea, starnuti, prurito e ostruzione nasale, sintomi che si associano spesso ad altre comorbilità, la più frequente delle quali è la congiuntivite allergica, con iperemia, prurito e lacrimazione oculare, e più raramente edema palpebrale [2].
Per quanto riguarda il trattamento, l’approccio terapeutico attualmente più condiviso prevede come primo passo la profilassi ambientale, con bonifica degli ambienti anti-acaro e anti-muffe, ed eventualmente con rimozione della fonte allergenica, come gli animali domestici [2]. Quando la profilassi ambientale non è possibile o non sufficiente da sola, si passa alla terapia medica con antistaminici (sistemici e topici), glucorticodi nasali e cromoni [2].
Nei trial clinici la combinazione terapeutica che ha mostrato maggiore efficacia è quella tra antistaminici e glucocorticoidi nasali [2]. A proposito del rapporto tra antistaminici e glucorticoidi nel trattamento della rinite allergica, il progetto ARIA ha stilato una serie di raccomandazioni, che si possono così riassumere [1]: anche se molti pazienti preferiscono gli antistaminici orali, questi farmaci sono meno efficaci degli steroidi nasali gli steroidi nasali sono potenti e hanno un’insorgenza di azione che va da qualche ora a qualche giorno l’efficacia di antistaminici orali+corticosteroidi nasali non sembra maggiore di quella degli steroidi nasali da soli l’associazione di steroide+antistaminico nasale è superiore a quella di steroide nasale da solo.
Tra i glucorticoidi utilizzati per la rinite allergica, mometasone furoato è stato il primo steroide nasale sostenuto da un’evidenza di livello 1A nel trattamento di questa condizione [3], e ha mostrato inoltre di poter migliorare anche i sintomi oculari concomitanti [2]. Da sottolineare anche che mometasone furoato ha un impatto positivo sui disturbi del sonno in soggetti rinitici [3].
Nel trattamento della rinite allergica stagionale o perenne in adulti e bambini sopra i tre anni di età è indicato mometasone furoato spray nasale, che ha dimostrato attività antinfiammatoria sia nelle fasi precoci che in quelle tardive delle risposte allergiche [4].
Mometasone furoato spray nasale ha dimostrato l’insorgenza di attività clinicamente significativa in alcuni pazienti con rinite allergica stagionale entro 12 ore dalla prima dose; tuttavia, un completo beneficio legato al trattamento può non essere raggiunto nelle prime 48 ore. Pertanto, il paziente deve continuare l’uso regolare per ottenere un completo beneficio terapeutico [4].
Bibliografia
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