Proprio per queste sue proprietà benefiche, la cioccolata è stata riconosciuta dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) come ‘claim salutistico’
«Chi ha detto che la cioccolata non è uno degli energetici principali della dieta umana? A me sembra più nutriente dei fagioli e dei broccoli, tanto per citarne qualcuno». Lo scriveva la scrittrice cilena Isabelle Allende nel suo romanzo ‘Afrodita’ del 1997. Pur non essendo un medico, una delle autrici latinoamericane di maggior successo, già venti anni fa, aveva anticipato quella che è oggi è una certezza scientifica: la cioccolata, se assunta in quantità misurate, è un toccasana per la salute.
«Quando si parla di cioccolata, non si deve pensare solo all’alimento frutto di una serie di preparazioni industriali caratterizzate dall’aggiunta di elementi grassi – sottolinea Giovanni Scapagnini, biochimico clinico e professore del Dipartimento di Medicina e Salute dell’Università del Molise -. Nella realtà l’oggetto d’interesse riguarda la parte non nutriente del cioccolato, cioè la componente in polifenolo, la classe di sostanze che sono contenute nel cacao, all’interno della fava nel semino del frutto del cacao della pianta theobroma. Queste si chiamano flavanoli e, insieme alla chetachina, negli ultimi anni sono stati elementi oggetto d’interesse scientifico straordinario».
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«Infatti si tratta – prosegue – di sostanze attivatrici di un enzima che aumenta l’ossido nitrico all’interno delle cellule endoteliali e determina un miglioramento del tono vasale, quindi delle funzioni circolatorie dell’organismo».
Proprio per queste sue proprietà benefiche, la cioccolata è stata riconosciuta dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) come ‘claim salutistico’ per la sua composizione caratterizzata da «flavanoli del cacao che contribuiscono a mantenere l’elasticità delle vene e di conseguenza una normale pressione sanguigna», come evidenziato dall’EFSA in una nota stampa.
«L’autorità Europea ha attribuito, per la prima volta ad una ‘pianta’, un beneficio sul circolo sanguigno dal punto di vista clinico per gli aspetti legati al sistema cardiovascolare, in particolar modo all’ipertensione e all’ossigenazione dei tessuti – continua -. Gli studi si sono concentrati tantissimo sulla neuro-protezione e sul mantenimento della funzione cerebrale e da qualche anno ci si è iniziati ad interessare anche all’effetto di queste sostanze sulla funzione oculare».
«A proposito, è recente un bellissimo articolo su Jama oftalmology che ha mostrato come l’utilizzo dei flavanoli del cacao possa anche avere ottime ripercussioni sulla vista. Infatti il cacao può migliorare l’equità visiva, la messa a fuoco, il contrasto e la funzioni globale dell’occhio in soggetti che ne mangiano anche piccole quantità».