Tutte le Regioni sono a rischio moderato mentre la Calabria resta a rischio basso. Aumentano Rt e incidenza e numero di casi fuori dalle catene di trasmissione
Balza il numero dell’incidenza settimanale questa settimana e fa sentire il progressivo aumento dei casi previsto per la stagione invernale. A livello nazionale siamo arrivati a 78 casi per 100mila abitanti, rispetto ai 53 della scorsa settimana secondo i dati del flusso del Ministero della Salute. Nel periodo 20 ottobre – 2 novembre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,21 (range 1,08 – 1,31), stabilmente al di sopra della soglia epidemica. E’ stabile e sopra la soglia epidemica.
L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt = 1,14 (1,1-1,19) al 2/11/2021 vs Rt=1,12 (1,06-1,17) al 26/10/2021) rimane invece stabile. Ma «si ritiene che le stime di Rt siano poco sensibili al recente aumento del numero di tamponi effettuati, poiché tali stime sono basate sui soli casi sintomatici e/o ospedalizzati». In terapia intensiva il tasso di occupazione è al 4,4%, mentre era a 4,0% nei dati della scorsa settimana. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 6,1% contro il 5,3% al 28/10.
Sono 20 Regioni/PPAA che risultano classificate a rischio moderato, tranne la Calabria in cui è basso. Tra queste, una Regione è ad alta probabilità di progressione a rischio alto secondo il DM del 20 aprile 2020 ed è il Friuli Venezia Giulia. Mentre 11 Regioni/PPAA riportano un’allerta di resilienza. Come previsto anche da altre analisi sono in aumento i casi non associati a catene di trasmissione note. Circa 11.001 rispetto agli ottomila della settimana prima. Stabile il 34% di positivi individuati per attività di tracciamento, mentre aumenta di un punto e arriva al 48% quella dei casi rilevati da comparsa di sintomi.
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