L’Rt italiano scende rispetto alla settimana precedente e si staglia a 1.27, incidenza a 73 su 100mila. Ancora in aumento anche i nuovi casi non legati a catene di trasmissione note
La settimana comincia con l’aumento dell’incidenza settimanale a livello nazionale: 73 per 100.000 abitanti contro i 68 per 100.000 abitanti del periodo dal 2 luglio al 8 agosto. L’incidenza rimane al di sopra della soglia settimanale di 50 casi ogni 100.000 abitanti che potrebbe consentire il controllo della trasmissione basato sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti.
Il Report settimanale Iss-Ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia in Italia, i cui dati sono riferiti al periodo dal 2 all’8 agosto, parla chiaro. «Nel periodo 21 luglio – 3 agosto 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,27 (range 1,07- 1,65), in diminuzione rispetto alla settimana precedente ma al di sopra della soglia epidemica. Si osserva una leggera diminuzione anche dell’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=1.2 (1.14-1.25) al 3/8/2021 vs Rt=1.24 (1.18-1.32) al 27/7/2021) che si mantiene tuttavia al di sopra della soglia epidemica».
Sono 18 le Regioni classificate a rischio epidemico moderato, le restanti 3 sono classificate a rischio basso. Nessuna Regione/PA supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. Tuttavia, «il tasso di occupazione in terapia intensiva è in leggero aumento al 3,7% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute), con il numero di persone ricoverate in aumento da 258 (03/08/2021) a 322 (10/08/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta al 5,2%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in aumento da 2.196 (03/08/2021) a 2.880 (10/08/2021)».
Aumenta il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (15.026 vs 12.683 la settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti aumenta leggermente (32% vs 30% la scorsa settimana). Aumenta anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (47% vs 46%). Infine, il 21% è stato diagnosticato attraverso attività di screening.
La circolazione della variante Delta è ormai largamente prevalente in Italia. Questa variante è dominante nell’Unione Europea ed è associata ad un aumento nel numero di nuovi casi di infezione anche in altri paesi con alta copertura vaccinale. «Una più elevata copertura vaccinale e il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità», resta l’invito.
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