Nonostante l’avvertimento Agenas i dati del monitoraggio ufficiale salvano Sicilia e Sardegna dal giallo. L’incidenza aumenta a 74, mentre scendono indice di trasmissibilità e Rt. Variante Delta all’82,4%
Scende per la seconda settimana consecutiva l’indice Rt a livello nazionale, da 1.27 a 1.1. Resta comunque al di sopra della soglia pandemica, ma si conferma il trend in discesa. È quanto emerge dal Monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità con il Ministero della Salute. Anche la classificazione regionale rimane la stessa: 18 Regioni a rischio epidemico moderato e 3 a rischio basso.
Sale da 73 a 74 casi per 100mila abitanti l’incidenza di Covid in Italia. Il dato, basato sui numeri del Ministero della Salute e della Protezione civile, fotografa la situazione in tempo reale e fa riferimento al periodo 13-19 agosto.
Tuttavia, «i tassi di occupazione e il numero di ricoverati in area medica e terapia intensiva sono in aumento, ma l’attuale impatto della malattia Covid-19 sui servizi ospedalieri è limitato». Resta il nodo di Sicilia e Sardegna, che hanno visto aumentare le percentuali dei ricoveri in area medica e terapia intensiva sopra la soglia definita per la zona gialla. Questa settimana però, si legge nel monitoraggio ufficiale, «nessuna regione/provincia autonoma supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica».
Il tasso di occupazione in terapia intensiva, a livello nazionale, è in aumento al 4,9%, con il numero di persone ricoverate che è salito da 322 (dato al 10 agosto) a 423 (dato al 17 agosto). La media nazionale del tasso di occupazione in aree mediche aumenta al 6,2%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è cresciuto da 2.880 (il 10 agosto) a 3.472 (il 17 agosto). Si osserva comunque «una diminuzione anche dell’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero», che si attesta a 1.08 (dato al 10 agosto) contro il precedente valore di 1.2 (dato al 3 agosto).
Infine la circolazione della variante Delta è largamente prevalente in Italia: secondo il bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità “Prevalenza e distribuzione delle varianti di SARS-CoV-2 di interesse per la sanità pubblica in Italia”, negli ultimi 45 giorni l’82,4% dei tamponi sequenziati è risultato positivo alla variante Delta, mentre è in calo la Alfa, ferma all’8,0%.
«Una più elevata copertura vaccinale e il completamento dei cicli di vaccinazione – si ribadisce nel monitoraggio – rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità». Gli esperti rinforzano dunque l’invito a insistere sulla vaccinazione completa della popolazione, ma non solo: «È opportuno – avvertono – realizzare un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale».
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