IC-Health e Harvest sono i nomi dei progetti europei, a cui partecipa anche l’Italia, volti ad aiutare i cittadini a sviluppare le capacità necessarie per fare ricerche corrette sul web. Uno studio con elementi utili per sviluppare progetti e strategie efficaci per promuovere servizi sanitari per gli anziani sarà sottoposto ai decisori politici
Il famigerato “dottor Google” ha ormai modificato e alterato profondamente il rapporto tra medico e paziente. In Italia 30 milioni di persone cercano informazioni sulla salute in rete. E sempre più persone sono tentate dal farsi un’autodiagnosi: solo per fare un esempio, secondo uno studio della Società Italiana di Neurologia (Sin), il 94% dei neurologi ha ricevuto pazienti che si erano fatti una autodiagnosi. Diventa così sempre più fondamentale educare all’eHealth e migliorare l’alfabetizzazione alla salute digitale, che può aiutare i cittadini nella prevenzione di malattie e nel seguire stili di vita più salutari. Per questo sono state lanciate due iniziate di livello europeo a cui partecipa l’Italia, i progetti IC-Health e Harvest.
In IC – Health sono coinvolti il Consiglio Nazionale delle Ricerche, Azienda ospedaliero universitaria Meyer di Firenze, Università degli Studi di Udine e associazione Comitato Collaborazione Medica (CCM) di Tori. Ha l’obiettivo di progettare 35 corsi online ad accesso libero, in otto diverse lingue nazionali, destinati a gruppi diversi: bambini, adolescenti, donne in attesa e in allattamento, anziani e persone affette da diabete di tipo 1 o 2 oppure anche con il solo sospetto di esserlo. Sono coinvolti nella stesura dei corsi medici, accademici e professionisti della sanità. Il consorzio IC-Health è composto da 14 partner di sette diversi Paesi europei: Italia, Belgio, Danimarca, Estonia,Spagna, Regno Unito, Svezia. Come riporta il Corriere della Sera, l’obiettivo del progetto è quello di aiutare la popolazione a sviluppare cinque capacità necessarie per fare ricerche corrette sul web: come trovare l’informazione che risponda alla propria domanda in modo migliore e come capirla, come valutare la fonte dell’informazione, come applicarla e cioè decidere che cosa fare dell’informazione ottenuta e infine come mettere in pratica le altre capacità.
Il progetto Harvest, a cui parteciperanno per l’Italia OssCom, Centro di ricerca sui media e la comunicazione, e Dipartimento di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo entrambi dell’Università Cattolica di Milano, è coordinato da Simon Lindgren dell’Università di Umeå in Svezia e studierà il ruolo di internet, pc, smartphone e tablet nella vita quotidiana di anziani residenti in contesti rurali o montani e quindi geograficamente “isolati”, in particolare le tecnologie digitali per la salute (eHealth). La ricerca prevede una serie di “interviste” in tre nazioni: Finlandia, Italia, Svezia. In Italia saranno coinvolte le aree rurali del Nord Italia dove sarà chiesto agli anziani come usano tecnologie di eHealth già in commercio (digital care app, servizi virtuali di assistenza, programmi di videoconferenza per visite virtuali, siti di informazione e prenotazione medica, strumenti di comunicazione e contatto con medici e personale sanitario). L’obiettivo è quello di offrire agli operatori del settore sanitario e ai decisori politici elementi utili per sviluppare progetti e strategie efficaci per promuovere servizi di eHealth per gli anziani, a partire dalla consapevolezza delle paure, resistenze, entusiasmi e difficoltà che essi vivono nel rapporto con le tecnologie che riguardano la salute.