I risultati di un nuovo studio potrebbero aprire la strada a diagnosi e terapie sempre più personalizzate. I ricercatori: “La parodontite è una malattia infiammatoria cronica comune, ma progressivamente debilitante che colpisce i tessuti che sostengono i denti e che, se non trattata, porta alla perdita dei denti”
In un futuro non troppo lontano la differenza di genere sarà una variabile decisiva anche per determinare il piano terapeutico più adeguato per il mantenimento di una buona salute orale. A dimostrarlo uno studio italo-americano che ha messo in evidenza importanti differenze tra gli uomini e le donne nella composizione batterica della placca dentale, specialmente in presenza di parodontite e di fumo di sigaretta. I risultati, che potrebbero aprire la strada a diagnosi e terapie sempre più personalizzate, sono stati pubblicati sulla rivista Jci Insight dai ricercatori dell’Università dell’Aquila, in collaborazione con quelli della Case Western Reserve University di Cleveland. “Sappiamo che la flora batterica del cavo orale condiziona la salute della bocca, ma non solo: può avere un impatto sistemico su tutto l’organismo, influendo ad esempio sullo sviluppo di malattie cardiovascolari. Per questo, i risultati dello studio potranno aiutarci a trovare marcatori per la diagnosi precoce e nuovi target terapeutici”, spiega Rita Del Pinto, prima autrice dello studio e professoressa associata di medicina interna all’Università dell’Aquila.
“Il genere è una variabile biologica spesso trascurata, ma obbligatoria, quando si esegue la ricerca biomedica. La parodontite è una malattia infiammatoria cronica comune, ma progressivamente debilitante che colpisce i tessuti che sostengono i denti e che, se non trattata, porta alla perdita dei denti – avvertono i ricercatori nell’abstract della ricerca -. L’incidenza della parodontite è influenzata dal sesso, con una maggiore prevalenza nei maschi rispetto alle femmine ma con eziologia sconosciuta”. Per questo, gli scienziati hanno deciso di eseguire una meta-analisi sesso-specifica utilizzando dati già disponibili sul microbioma orale provenienti da diversi siti di campionamento di pazienti con e senza parodontite. I ricercatori hanno analizzato dati relativi a 643 individui, ricavati da sette studi internazionali ed utilizzando cinque diversi approcci statistici per scovare possibili differenze di genere nella tipologia di batteri che si trovano nella saliva e nella placca dentale (sia quella presente sulla superficie del dente sia quella sotto la mucosa gengivale, a più diretto contatto con il sistema immunitario). Lo studio è stato condotto mettendo a confronto individui di sesso maschile e femminile, sani o con parodontite, fumatori e non.
“I nostri risultati – commentano i ricercatori – mostrano una diversità basata sul genere nei biofilm orali di individui con parodontite, ma non nella loro saliva, con una maggiore abbondanza di diversi agenti patogeni parodontali nelle placche sottogengivali delle donne rispetto agli uomini. Del Pinto sottolinea, inoltre, come dai risultati sia emerso che “la composizione batterica della placca sottogengivale presenta differenze di genere che sono più marcate in caso di parodontite ma anche nei soggetti sani fumatori”. Incrociando questi dati con quelli ottenuti da un altro studio immunologico, “siamo arrivati a ipotizzare che le differenze microbiologiche tra uomini e donne potrebbero determinare una diversa attivazione del sistema immunitario – conclude la ricercatrice – con un impatto diverso sia sulla manifestazione clinica della parodontite che sulle condizioni generali dell’organismo”.
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