Salute 6 Ottobre 2021 18:24

Salvare i nonni colpiti dall’Ictus si può con Fast Heroes

Al via nelle scuole primarie milanesi, in collaborazione con l’’associazione A.L.I.Ce, il progetto che insegna ai bambini delle scuole primarie a riconoscere i sintomi e ad attivare il numero di emergenza

di Federica Bosco
Salvare i nonni colpiti dall’Ictus si può con Fast Heroes

Riconoscere i sintomi dell’ictus per salvare i nonni. Con questo obiettivo parte oggi in Italia la campagna didattica internazionale Fast Heroes rivolta alle scuole primarie per educare i più piccoli alla consapevolezza dell’importanza di un’azione rapida quando si manifestano i sintomi della malattia che oggi è la terza causa di morte e la prima di invalidità. «In Italia ogni anno sono 200mila i casi di ictus, ovvero un’alterazione delle arterie che portano sangue al cervello, e circa un milione le persone che sopravvivono alla malattia, ma con invalidità importanti – spiega Maria Vittoria Calloni, neurologa, Presidente di A.L.I.Ce. Legnano (associazione lotta contro l’ictus) -. Da uno studio italiano è emerso che solo il 23 per cento delle persone colpite da ictus però si rende conto di cosa stia succedendo e solo l’11 per cento è in grado di chiamare un’ambulanza. La tempestività, dunque, è fondamentale e la persona con sospetto attacco cerebrovascolare deve ricevere immediatamente diagnosi, cura e assistenza adatta e mirata. Per questo è necessario chiamare subito il 112 per trasportare la persona con urgenza in ospedale, possibilmente nei centri organizzati per l’emergenza ictus, cioè le Unità neuro vascolari detti Centri Ictus o Stroke Unit. È stato dimostrato che, con questa modalità gestionale, si riduce sia la mortalità sia il grado di invalidità di chi ha subito un ictus, indipendentemente dalla gravità e dall’età».

Riconoscere i sintomi per salvare il nonno

Già attivo in 14 Paesi del mondo, il progetto, messo a punto dall’Università di Salonicco con la partecipazione di Angels Initiative e sostenuto dall’Organizzazione Mondiale sull’Ictus cerebrale, ha coinvolto oltre 72mila studenti e 5700 insegnanti di 1860 scuole in 14 Paesi. «Questa modalità di didattica diventa importante perché rappresenta una vera e propria formazione sul campo – riprende Calloni -. Le associazioni interessate possono perciò divulgare nelle scuole primarie e secondarie con campagne dedicate il messaggio e d’altro canto i ragazzini si sentono coinvolti in una risposta che potrebbe essere fondamentale per la sopravvivenza di una persona».

Informazione prima di tutto

Una paresi improvvisa ad un braccio o ad una gamba, la deviazione della bocca, l’impossibilità di parlare e comprendere, vedere immagini sdoppiate, avere ostruito il campo laterale o denunciare un grave disturbo dell’equilibrio sono i sintomi che richiedono un tempestivo intervento. È importante, perciò, preparare anche i più giovani a riconoscerli.  Per Franco Groppali, Presidente A.L.I.Ce. Lombardia ODV, «si tratta di una corsa contro il tempo. Per ogni minuto che passa dall’insorgenza dell’ictus muoiono due milioni di neuroni, perciò, l’essere tempestivi è fondamentale – rimarca -: le prime quattro ore dall’insorgenza dell’ictus sono decisive. Si può agire con un farmaco o con la trombectomia meccanica che permette di entrare nell’arteria dal polso o dall’inguine e sbloccare l’arteria con un catetere. Il grosso vantaggio di questo progetto è l’informazione che è il punto di partenza per battere l’ictus. Sapere cos’è, come riconoscerlo e come batterlo. Questo è l’obiettivo, mentre sono altrettanto importanti gli effetti a medio e lungo termine di una conoscenza della malattia, perché i bambini di oggi saranno gli adulti di domani e saranno più preparati».

Matteo il supereroe che sconfigge il trombo malefico

Dopo una fase pilota avviata la scorsa primavera che ha coinvolto 300 bambini delle classi quarte e quinte di due istituti milanesi, la campagna parte ufficialmente quest’anno nelle scuole primarie della città metropolitana di Milano in collaborazione con l’Ufficio scolastico territoriale, il Ministero dell’istruzione e l’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale, A.L.I.Ce. Lombardia ODV.  «L’idea della campagna Fast Heroes nasce dall’esigenza di fare leva sull’entusiasmo dei bambini nell’apprendere e nel saper affrontare con tempestività eventi avversi. In particolare, si è pensato ai bambini delle scuole primarie perché sono quelli che passano più tempo con i nonni – racconta Giuseppina Tiziana Aloisi, Dirigente scolastico Istituto Comprensivo Statale “Leonardo Da Vinci” di Cornaredo, istituto pilota nei mesi scorsi –. Per coinvolgere i più piccoli sono stati impiegati quattro supereroi ed utilizzato un linguaggio semplice e comprensibile».

Il protagonista Matteo si trasforma in un eroe Fast e impara a combattere contro il “Trombo malefico” per salvare la vita di Nonno Franco. «Distribuite nell’arco di 5 settimane, le diverse attività insegnano ai bambini i sintomi più comuni dell’ictus e, soprattutto, a chiamare subito il 112 – sottolinea Aloisi -. Dopo aver partecipato al progetto, dimostrano i dati internazionali, l’85 per cento dei bambini riesce a riconoscere i sintomi dell’ictus e il cento per cento impara il numero di emergenza da comporre».

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