Via libera dal Cdm alla manovra di bilancio e al decreto fiscale. Termini per la firma del Patto della Salute prorogati al 31 dicembre 2019. Per la riduzione del superticket stanziati 160 milioni di euro per l’anno prossimo
Dopo un rinvio di qualche giorno, in nottata il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla manovra di bilancio e al decreto fiscale che prevedono novità anche in tema di sanità. I documenti confluiranno nel Documento programmatico di bilancio per il 2020, che sarà quindi trasmesso alla Commissione europea.
La manovra che ne risulta – si legge nel comunicato di Palazzo Chigi – «non si limita all’eliminazione della clausola di salvaguardia sull’Iva per il 2020, ma contiene importanti provvedimenti per il lavoro, l’ambiente, gli investimenti, la famiglia e la disabilità, avviando l’attivazione delle politiche contenute nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza».
Con la manovra viene scongiurato l’aumento dell’IVA e si procede a una riduzione del cuneo fiscale a carico dei lavoratori, oltre all’inasprimento delle pene per i grandi evasori. Con l’obiettivo di aumentare i pagamenti elettronici, si predispone un piano che prevede, tra l’altro, l’introduzione di un super bonus da riconoscersi all’inizio del 2021 in relazione alle spese effettuate con strumenti di pagamento tracciabili nei settori in cui è ancora molto diffuso l’uso del contante. Sono stati inoltre ampliati gli stanziamenti del triennio 2019-2021 per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego del comparto Stato.
Nel documento programmatico di Bilancio si confermano i dati che vedono una spesa sanitaria in rapporto al Pil attestarsi in media al 6,6% nel quinquennio 2015-2019 (6,5% nel 2017).
Il provvedimento prevede la cancellazione del cosiddetto superticket in sanità, misura molto caldeggiata sia dal ministro della Salute Roberto Speranza che dal leader M5S Luigi Di Maio, ma solo a partire dalla seconda metà del 2020, con un corrispondente incremento delle risorse previste per il Sistema sanitario nazionale, destinate comunque ad aumentare nel prossimo triennio.
«Detto, fatto. Dal primo settembre il Superticket non esiste più. Al governo per costruire un’Italia più giusta» ha commentato il Ministro su Facebook.
Per l’abolizione del superticket che, “a seconda delle Regioni, puo arrivare fino a 10 euro sulle visite specialistiche e prestazioni diagnostiche”, sono stati stanziati circa 160 milioni nel 2020. Lo si legge nel Documento Programmatico di Bilancio inviato alla Ue.
Novità anche dal decreto fiscale. Come riportato da Quotidiano Sanità nella bozza che sta circolando in queste ore viene spostata la dead line per la chiusura del Patto per la Salute, inizialmente prevista al 31 marzo 2019 dalla manovra dello scorso anno, al prossimo 31 dicembre 2019 così come di recente ratificato anche da un accordo raggiunto tra Governo e Regioni.
Poi, all’articolo 16, si interviene sulla fatturazione elettronica e sul sistema tessera sanitaria. Qui si spiega che, nelle more dell’individuazione di specifiche modalità di fatturazione elettronica per i soggetti che effettuano prestazioni sanitarie nei confronti di persone fisiche, si estende all’anno 2020 la disciplina transitoria prevista per i soggetti che inviano i dati al Sistema Tessera Sanitaria ai fini dell’elaborazione della dichiarazione precompilata. Per effetto delle disposizioni contenute nell’articolo 9-bis del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, che prevede l’applicazione delle disposizioni di cui all’articolo 10-bis del decreto-legge 23 ottobre 2018, n. 119 anche ai soggetti non tenuti all’invio dei dati al Sistema Tessera Sanitaria, viene sancito anche per l’anno 2020 il divieto di emissione di fatture elettroniche tramite il Sistema di Intercambio in relazione a prestazioni sanitarie effettuate nei confronti delle persone fisiche.