Dalla formazione post laurea alla trasparenza, tanti i temi trattati dal Ministro davanti alle Commissioni Affari Sociali e Sanità. La promessa: aumentare i finanziamenti a SSN. Opposizioni all’attacco
Ha iniziato ricordando i 40 anni del Sistema Sanitario nazionale. E la stella polare che guiderà la sua azione: la centralità dei pazienti e i loro diritti costituzionalmente garantiti. L’esposizione delle linee programmatiche del Ministro della Salute Giulia Grillo davanti alle Commissioni Affari Sociali e Sanità riunite congiuntamente non ha riservato particolari sorprese, anche se nel lungo elenco di azioni in calendario una novità è emersa: l’annuncio degli Stati Generali per il benessere equo e sostenibile a partire dal mese di settembre. Avranno il compito di elaborare un documento di programmazione, un provvedimento snello che tratterà molti dei diversi punti già toccati dal precedente Patto con un cronoprogramma per la realizzazione di quanto previsto e una rappresentazione dello stato di avanzamento lavori attraverso il portale del Ministero della Salute.
Tra i passaggi più attesi (e più contestati dalle opposizioni) quello sui vaccini in cui il Ministro ha ribadito la necessità di garantire il giusto equilibrio tra il diritto all’istruzione e il diritto alla salute, «tutelando i bambini in età prescolare e scolare che potrebbero essere a rischio di esclusione sociale». Poi l’annuncio di un disegno di legge parlamentare che supererà la “legge Lorenzin” e la realizzazione dell’Anagrafe nazionale vaccini oltre al tavolo di esperti indipendenti a sostegno della pianificazione strategica in materia, per affrontare il fenomeno della diffidenza e del dissenso vaccinale.
Nella relazione, in cui non è passata inosservata la citazione di Einaudi “conoscere per deliberare”, ampio spazio anche ai temi della sanità digitale e della trasparenza, con un focus sul problema dell’ingerenza della politica nella scelta della dirigenza sanitaria, fino a quello della riforma della formazione medica post laurea. Sullo sfondo il macrotema del calo di risorse pubbliche destinate al Sistema sanitario, una tendenza, ha ricordato il Ministro, «che ha visto negli anni tra il 2009 e il 2016 la riduzione delle risorse destinate alla sanità di circa tre decimi di punto all’anno al contrario di altri Paesi europei»: su questo punto la Grillo ha ribadito che è necessario tornare ad effettuare investimenti, «garantendo una sostenibilità economica effettiva ai livelli essenziali di assistenza attraverso il rifinanziamento del Ssn a cui concorre lo Stato».
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LE REAZIONI
Le opposizioni, pur mantenendo un garbo istituzionale nei confronti del Ministro, non hanno risparmiato critiche. A partire da Forza Italia che giudica la relazione della Grillo «una lunga, banale, inconcludente lista della spesa, senza alcuna indicazione delle priorità nè delle soluzioni che il governo intende adottare per armonizzare i sistemi sanitari regionali e risolvere le maggiori problematiche del settore. Insomma, tanto fumo e niente arrosto» sottolineano i senatori e deputati azzurri presenti all’audizione. La senatrice Maria Rizzotti contesta i tempi contingentati del dibattito «che non hanno permesso di fare domande specifiche al Ministro, una cosa mai vista», mentre Marco Siclari ha chiesto alla Grillo perché non ha accettato di inserire nel Def l’aumento della spesa sanitaria nazionale e ha incalzato il Ministro sulla difficile situazione della sanità calabrese. Dal Pd invece critiche sul tema dei vaccini: Paolo Siani ha chiesto un confronto sull’argomento ricordando che è un tema su cui è «pericoloso tornare indietro» e sottolineando come dalla legge Lorenzin stiano arrivando buoni risultati. Anche la senatrice a vita Elena Cattaneo ha insistito sull’argomento vaccini e ha bocciato la possibilità dell’obbligo vaccinale differenziato da regione a regione: «Vorrebbe dire un’Italia che viaggia in venti direzioni diverse, così è difficile mettere in sicurezza il Paese».
Dai sindacati arriva il plauso dell’Anaao-Assomed: «Il progetto annunciato dal ministro della Salute, Giulia Grillo, anche se ancora solo sulla carta, è sincrono con quello da sempre auspicato dall’Associazione per risollevare le sorti del Servizio sanitario nazionale e delle professioni che in esso operano».