La deputata democratica, membro della Commissione Affari Sociali, annuncia opposizione costruttiva: «Incalzeremo il ministro Grillo ma daremo anche una mano». Continuerà il suo impegno sul riconoscimento della cefalea primaria cronica come malattia sociale
Vaccini, cefalea cronica e contraccezione gratuita per i ragazzi sotto i 25 anni. Sono alcune delle tematiche che vedranno impegnata la deputata del Partito Democratico Giuditta Pini da sempre attenta alle tematiche sanitarie e anche in questa legislatura (la sua seconda consecutiva) al lavoro nella Commissione Affari Sociali della Camera dei deputati. Lei promette opposizione costruttiva alla maggioranza giallo-verde in tema di salute anche se l’esordio del governo sulle tematiche di sanità «non lascia spazio all’ottimismo», soprattutto dopo il caos vaccini. Ma, sullo sfondo, l’obiettivo è quello di garantire ai lavoratori della sanità un futuro fatto di maggiori certezze: «È importante procedere a nuove assunzioni e stabilizzare i precari – spiega Pini a Sanità Informazione – Il precariato è un problema molto diffuso e ricade sia sui medici che sugli assistiti»
Di cosa si occuperà in Commissione Affari Sociali in questa legislatura?
«Innanzitutto portare avanti quelle proposte iniziate nella scorsa legislatura come per esempio il riconoscimento della cefalea primaria cronica come malattia sociale che era un progetto di legge che era nato da un intergruppo che è stato ripresentato e sarà incardinato a breve. Poi ci stiamo occupando dei vaccini, argomento tornato alla ribalta con il Milleproroghe. Sto anche lavorando ad una proposta di legge che presenterò a breve per attivare la contraccezione gratuita per i ragazzi sotto i 25 anni in base all’ISEE. Il mio impegno va sempre sulla prevenzione».
La convincono questi primi 100 giorni del Ministro Grillo?
«Non abbiamo ancora avuto modo di vedere bene cosa vuole fare. Purtroppo la prima cosa che ci è arrivata è stata quella delle vaccinazioni con tre cambi di linea da parte della maggioranza in pochi giorni. Ad oggi non siamo proprio ottimisti ma vedremo nei prossimi mesi».
Oltre ai vaccini, qual è la priorità in questo momento nella sanità?
«Sono due. La prima è fare programmazione per non lasciare scoperti posti di formazione per medici specialisti, medicina generale e pediatri di libera scelta. Quindi programmare la formazione da qui ai prossimi anni, programmare la struttura del sistema sanitario nazionale che dovrà cambiare per forza perché la popolazione cambia e anche il Sistema sanitario nazionale cambia. Soprattutto serve trovare fondi per non tagliare il fondo sanitario nazionale perché senza quelli anche tutte le politiche di prevenzione, vaccini, farmaci innovativi, borse di studio per la formazione non possono andare avanti».
Il Ministro in realtà ha detto che si impegnerà per aumentare il fondo sanitario: voi la incalzerete da questo punto di vista?
«Noi la incalzeremo e sicuramente daremo anche una mano. Quando ci sarà la legge di stabilità troverà nel PD un alleato se vuole davvero aumentare i fondi al Sistema sanitario nazionale perché con fatica avevamo iniziato nelle scorse legislature. Sicuramente adesso è il momento non solo di non bloccare ma di aumentare. Se, ad esempio, vogliamo lavorare sull’attuazione dei LEA che adesso sono fermi o sui farmaci innovativi allora bisogna trovare nuovi fondi».
Quando incontra medici o cittadini che lavorano nell’ambito della salute, qual è la prima cosa che le chiedono?
«Dipende da regione a regione perché ognuna ha le sue peculiarità. Sicuramente è stato importante lo sblocco di alcuni contratti fatto alla fine della scorsa legislatura. È importante procedere a nuove assunzioni e stabilizzare i precari. Il precariato è un problema molto diffuso e ricade sia sui medici che sugli assistiti».