Gli anziani sono i più colpiti, con il maggior aumento tra i 65 e i 69 anni. In media i danni sono più frequenti dove l’erogazione di assistenza sanitaria è maggiore, quindi nei paesi più ricchi e sviluppati
Ogni anno, in tutto il mondo, sono circa 18 milioni i pazienti vittime di incidenti o effetti avversi procurati nell’ambito di procedure mediche, trattamenti e contatti con i sistemi sanitari. L’incidenza è in aumento: nel 1990 erano 11 milioni, cifra che nel 2019 è lievitata del 59%. A rivelarlo è un’analisi pubblicata sulla rivista BMJ Quality & Safety e condotta alla Chinese Academy of Medical Sciences & Peking Union Medical College a Pechino. Gli anziani sono i più colpiti, con il maggior aumento tra i 65 e i 69 anni. In media i danni sono più frequenti dove l’erogazione di assistenza sanitaria è maggiore, quindi nei paesi più ricchi e sviluppati. Ad esempio, l’incidenza dei danni ai pazienti negli Usa era circa 50 volte maggiore rispetto all’Indonesia.
Gli esperti hanno utilizzato dati per 204 paesi nel periodo 1990-2019. Il tasso di incidenza complessivo era di 232,5 pazienti per 100mila individui nel 2019, un aumento del 10% dal 1990.Nella regione ad alto indice sociodemografico (Sdi), il tasso di incidenza complessivo per tutte le fasce d’età è aumentato da 515 su 100mila nel 1990 a quasi 823 su 100mila nel 2019, segnando una crescita del 60%. La Francia è stato l’unico paese nella regione ad alto Sdi a invertire questa tendenza per tutte le fasce d’età, con il maggior calo dei casi tra i 50 e i 70 anni. Invece l’Italia ha mostrato un trend favorevole più pronunciato nelle fasce 0-20 anni, con una diminuzione di oltre il 5%, rappresentando il più rapido calo dei tassi di incidenza a livello globale. Tuttavia, l’incidenza si è concentrata nei gruppi di adulti over-50, con quasi nessuna riduzione nelle fasce 75-94 anni.
A livello globale, i tassi di incidenza sono aumentati tra i 50 e i 94 anni, con l’aumento più marcato tra i 65 e i 69 anni, di circa il 2% all’anno. Ma nel 2019, i casi di eventi avversi tra i pazienti di età compresa tra zero e quattro anni rappresentavano ancora oltre il 17,5% del totale. Per quanto riguarda i tassi più elevati di danni ai pazienti tra le persone anziane, i ricercatori suggeriscono che i farmaci sono probabilmente la causa principale di questi danni, a causa di fattori fisiologici legati all’età che influenzano il metabolismo e l’eliminazione dei farmaci, il fatto di assumere contemporaneamente più terapie, le condizioni di salute coesistenti e i cali delle capacità cognitive e funzionali che comportano rischio di errori di assunzione.
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