«Confermiamo gli investimenti fatti e ci impegniamo ad accrescere ancora il Fondo di 2 miliardi nel 2022, di 4 nel 2023 e di 6 nel 2024 quando si arriverà a 128 miliardi complessivi» così il ministro della salute sull’incremento del Fondo Sanitario Nazionale. Riceve il plauso di Federazioni, Regioni e sindacati
Il “Documento programmatico di bilancio per il 2022″, che calcola le misure inserite nella manovra, è stato approvato dal Consiglio dei ministri. In riferimento alla sanità, il Fondo Sanitario Nazionale viene incrementato di 2 miliardi nel 2022, di 4 nel 2023 e di 6 nel 2024. Sono previste nuove risorse per i farmaci innovativi, i vaccini e i farmaci per contenere la pandemia di Covid-19.
Il ministro Roberto Speranza esprime la sua soddisfazione: «Con il Documento programmatico di bilancio ci impegniamo a investire due miliardi in più per ciascuno dei prossimi tra anni. Quando sono diventato ministro della Salute – ricorda – il Fondo Sanitario Nazionale aveva circa 114 miliardi di euro. Oggi siamo arrivati a 122 miliardi con una crescita in pochi mesi che non si era mai vista prima. Ora confermiamo gli investimenti fatti che diventano permanenti e ci impegniamo ad accrescere ancora il Fondo di 2 miliardi nel 2022, di 4 nel 2023 e di 6 nel 2024 quando si arriverà a 128 miliardi complessivi. Un grosso passo avanti – evidenzia – che mette al centro la salute nel nostro paese». La stagione dei tagli, secondo il ministro, «è definitivamente chiusa. La forza del nostro Servizio Sanitario Nazionale è la premessa per la ripartenza dell’Italia».
La decisione assunta dal Consiglio dei Ministri «è un’ottima notizia» anche per il coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Raffaele Donini (Assessore dell’Emilia-Romagna). «È per accompagnare la stagione degli investimenti strutturali previsti dal PNRR con interventi di rilancio e innovazione della nostra sanità dopo questo periodo di emergenza pandemica che si sta alleggerendo grazie alla campagna vaccinale». Oltre alla progressione delle risorse del Fondo prevista per il prossimo triennio, il Governo deve accogliere «anche la richiesta delle Regioni per l’ottenimento dei fondi necessari a coprire i costi Covid già sostenuti per l’emergenza nel corso del 2021» sottolinea Donini.
Anche il Presidente della Fnomceo Filippo Anelli ha commentato il provvedimento che mira all’incremento strutturale e progressivo del Fondo Sanitario Nazionale. «Questo intervento – precisa – conferma quell’inversione di rotta che avevamo già registrato con la Legge di Stabilità varata a fine 2019, e che porta a considerare la sanità come un investimento sulla vita delle persone e non come un costo».
La crescita progressiva del Fondo «è una boccata d’ossigeno per il sistema – ha continuato Anelli -. L’aumento dei finanziamenti diventa strutturale, una piccola, grande rivoluzione che dimostra la volontà di investire costantemente nella salute dei cittadini, al di là delle emergenze. Il nostro auspicio – conclude – è che le risorse siano ora impiegate per una vera riforma del SSN, che valorizzi il personale e che colmi le disuguaglianze di salute che affliggono il nostro Paese».
L’aumento del fondo sanitario nazionale «è una splendida notizia, nella quale speravamo malgrado non fosse affatto scontata» dichiara la Federazione Nazionale TSRM e PSTRP. «Le passate manovre di bilancio hanno previsto stanziamenti straordinari per l’emergenza pandemica – spiega – oggi, invece, si inizia a programmare il futuro in base ad un chiaro progetto politico, mira al rilancio ed al rafforzamento del sistema sanitario pubblico».
Un progetto di riforma che dovrà far «convivere l’attuale offerta ospedaliera con la nuova crescente organizzazione territoriale – precisa la Federazione – la prima potrà essere ridimensionata solo al completamento della seconda». Una coesistenza che richiederà «più risorse economiche, motivo per cui l’impegno del Ministro e la decisione del Governo meritano il nostro plauso».
L’incremento del Fondo sanitario da parte del Ministro Speranza «è una notizia straordinaria» per Giovanni Migliore, Presidente della Federazione Aziende Sanitarie e Ospedaliere (FIASO). «Dopo anni di tagli alla spesa – commenta – e di blocco del turn over si torna ad investire nella sanità pubblica».
Migliore indica la strada da seguire: «Bisogna partire dal personale, per far funzionare strutture e macchinari c’è bisogno di professionisti e di nuove competenze – aggiunge -. Grazie all’aumento del fondo le aziende sanitarie e ospedaliere potranno finalmente trovare una risposta alla carenza di medici e infermieri che da troppo tempo affligge il nostro sistema sanitario».
Anche Silvestro Scotti, segretario generale FIMMG, accoglie con favore i contenuti del Documento e riconosce al ministro di aver mantenuto la promessa per fare in modo che il SSN resti centrale nella politica del Paese. Il segretario generale FIMMG richiama però, a un corretto impiego di queste risorse. «È imperativo chiudere in brevissimo tempo la discussione ormai anacronistica sul contratto 2016/2018 dei MMG così da cominciare finalmente a parlare di quello successivo in un’ottica di coerenza con il PNRR».
Centrale, nell’ottica della FIMMG «è un investimento nella Manovra finalizzato a garantire ai cittadini un medico di medicina generale retribuito in buona parte con quota variabile legata ai risultati di salute dei propri pazienti e dall’altro, la possibilità di assicurare al Sistema le esigibilità degli strumenti per rispondere a compiti che sono essenziali per il funzionamento dei nuovi modelli organizzativi». Questi obiettivi, secondo Scotti, si raggiungono «usando lo strumento della Convenzione, senza andare ad ‘inventare’ strumenti nuovi che formalmente possono apparire più semplici, ma che in realtà sono fallimentari e nascondono enormi insidie».
Anche Antonio Magi, segretario generale del Sumai Assoprof, commenta i contenuti della manovra presentata ieri.
«Il Ministro aveva annunciato al nostro congresso che avrebbe incentivato il Fondo sanitario nazionale anche per il personale. Partendo dalle borse specialistiche per arrivare quindi alla stabilizzazione dei precari e l’abbattimento strutturale delle liste d’attesa. Speriamo che venga anche previsto l’incremento fino a 38 ore per gli specialisti ambulatoriali convenzionati interni che ne facciano richiesta – continua Magi – e aggiungiamo che è ora di finirla con i tempi determinati per la specialistica ambulatoriale convenzionata interna e la precarizzazione dei giovani colleghi. Le risorse ci sono – conclude – e vigileremo evidentemente anche sulla congruità di questi incentivi».
«Il documento apre una nuova stagione per la sanità pubblica – sostiene il Presidente FVM, Aldo Grasselli. Se si chiuderà la stagione dei tagli e si potranno mettere in gioco nuove risorse – prosegue -, allora avrà ottenuto senso e concretezza il florilegio di encomi che la politica tutta ha riservato al Ssn e al suo personale. Ci auguriamo con trepidazione che una quota delle nuove energie venga dispiegata per potenziare il settore della prevenzione per scongiurare recrudescenze o nuovi fenomeni pandemici. Un Ssn efficiente, con una dotazione organica adeguata e una prevenzione primaria “one health” efficace a “mantenere sani i sani” è il monito che ci lasciano gli oltre 130 mila italiani caduti per il Covid-19».
L’aumento delle risorse per il Fondo sanitario «è frutto delle rivendicazioni sindacali di questi mesi difficili di pandemia e anche prima» dichiarano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl. «Ora queste risorse siano vincolate ad un piano straordinario di assunzioni e al potenziamento degli organici in sanità, insieme alla stabilizzazione di tutti i precari Covid. Dobbiamo davvero dare risposte agli operatori sanitari in termini di salari, occupazione e valorizzazione professionale – aggiungono i sindacati – ma possiamo anche migliorare la qualità dell’assistenza ai cittadini. Ora accelerare su riforme, assunzioni e rinnovo contrattuale».
La nuova manovra economica soddisfa anche la Fassid (Federazione dei Patologi Clinici AIPAC, Pscologi AUPI, Medici del Territorio SIMET, Farmacisti SSN SINAFO, Dirigenti Area Radiologica SNR), perché «rende ragione dell’importanza che il sistema salute debba avere in un paese moderno e civile. Ci auguriamo – aggiunge la Federazione – che sia segnale di fine stagione dei tagli alla sanità. Adesso diventa importante per una organizzazione sindacale vigilare che questo aumento del Fondo venga utilizzato per la risorsa più importante del SSN: il personale. Non sarà sufficiente l’implementazione delle dotazioni strutturali previste dal PNRR. Ci sarà sempre più bisogno di personale preparato ed addestrato per evitare che si costruiscano cattedrali nel deserto».
L’Anaao Assomed chiede che l’incremento del FSN sia destinato a risolvere la carenza di personale sanitario assumendo i medici specializzandi alla fine del loro percorso specialistico e migliorando i livelli retributivi con il prossimo CCNL. «L’aumento del numero dei contratti di formazione specialistica, circa 30.000 negli ultimi due anni produrrà risultati solo nel 2025 -2026. Per cui – propone l’Anaao – la via di uscita dallo stallo è assumere i medici specializzandi, nel tratto finale del loro percorso specialistico, anticipando la loro età di ingresso nel mondo del lavoro con benefici economici, previdenziali e di tutele contrattuali attraverso uno specifico contratto, prima a tempo determinato e poi indeterminato. Poi, l’Anaao chiede di «aprire subito il CCNL 2019-2021, superando le pastoie del comma 687 della Legge di Bilancio 2019, e chiuderlo rapidamente, rinunciare alle tattiche dilatorie, agli incontri con il contagocce, alla avarizia delle risorse».
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