Salute 22 Gennaio 2024 15:41

Sarah Ferguson annuncia di avere un melanoma. L’oncologo Ascierto: “Outing è spot positivo per la prevenzione”

Sarah Ferguson, 64 anni, ex moglie del principe Andrea e madre della principessa Beatrice e della principessa Eugenia, ha ricevuto la diagnosi di un melanoma, scoperto mentre era in cura per un tumore al seno. E' stato il Sun a dare la notizia del melanoma, ma la notizia è rimbalzata sui media anche per rilanciare l'importanza della prevenzione
Sarah Ferguson annuncia di avere un melanoma. L’oncologo Ascierto: “Outing è spot positivo per la prevenzione”

Sarah Ferguson, 64 anni, ex moglie del principe Andrea e madre della principessa Beatrice e della principessa Eugenia, ha ricevuto la diagnosi di un cancro maligno della pelle, scoperto mentre era in cura per un tumore al seno. Il melanoma è stato scoperto dopo che diversi nei sono stati rimossi in un intervento di chirurgia ricostruttiva dopo una mastectomia. I medici lo stanno analizzando per vedere se è stato scoperto precocemente. E’ stato il Sun a dare la notizia del melanoma, ma la notizia è rimbalzata sui media anche per rilanciare l’importanza della prevenzione.

Ascierto: “Grazie alle cure siamo in grado di guarire il 50% dei pazienti con melanoma metastatico”

“Il melanoma è sempre stato considerato una malattia molto aggressiva”, spiega Paolo Ascierto, presidente Fondazione melanoma e oncologo al Pascale di Napoli. “Fino al 2010 aveva una sopravvivenza media di 6-9 mesi. Solo il 25% arrivava a un anno, a 2 anni praticamente nessuno. Ma oggi, grazie alle cure, siamo in grado di guarire il 50% delle persone con la malattia metastatica. E nelle persone che lo scoprono in tempo – continua – e si sottopongono a chirurgia la sopravvivenza è del 70% dopo 7 anni e mezzo. Possiamo dire che l’evoluzione delle cure ne ha completamente cambiato la storia naturale”. Il melanoma, malattia in deciso aumento negli ultimi anni, è più frequente nelle persone di pelle chiara. “Ha origine nei melanociti – ricorda lo specialista – le cellule della nostra cute che producono melanina per proteggerci dai raggi ultravioletti. In principio cresce orizzontalmente e, solo in un secondo momento, verticalmente avvicinandosi ai vasi sanguigni. Il rischio di diffusione della malattia si concretizza proprio quando vengono coinvolti i vasi”.

I controlli annuali sono fondamentali per la prevenzione del melanoma

La prevenzione è fondamentale per intercettare la malattia quanto prima possibile e aumentare le probabilità di risoluzione con la sola rimozione chirurgica del tumore. Fondamentali quindi i controlli: “a partire da una visita dermatologica all’anno per controllare i nei”, sottolinea Ascierto. Il controllo deve essere però rapido quando l’aspetto di un neo fa scattare il campanello d’allarme: “Dobbiamo fare molta attenzione ai ‘brutti anatroccoli’ e alle regole Abcde“, raccomanda l’oncologo. “Si parla di brutto anatroccolo quando ci sono tanti nei e ne osserviamo uno più brutto degli altri. In quel caso va controllato subito”, aggiunge. A farci correre subito dal medico devono essere anche alcune caratteristiche di un neo indicati dalle prime 5 lettere dell’alfabeto: “asimmetria, bordi irregolari, colore variegato o disomogeneo, dimensioni superiori a 6 millimetri, evoluzione ovvero quando tutti questi parametri si modificano in tempi brevi: mesi, settimane, giorni”, evidenzia Ascierto.

Dal 2011 si stima che l’immunoterapia abbia evitato oltre 4mila morti precoci

Laddove ci sia in presenza di un melanoma che ha raggiunto i vasi sanguigni o il linfonodo sentinella risulti intaccato, “la chirurgia può essere seguita dalla terapia target e dall’immunoterapia. Questi farmaci – illustra Ascierto – agiscono rimuovendo alcuni freni del nostro sistema immunitario e istruendo nuovamente i linfociti, una tipologia di globuli bianchi, a riconoscere e distruggere le cellule tumorali. Dal 2011 si stima che l’immunoterapia abbia evitato oltre 4mila morti precoci. Da allora è stato fatto un enorme passo avanti, ma la ricerca continua perché c’è ancora un 50% di pazienti per cui possiamo fare ancora tanto”.

“L’outing della Ferguson rappresenta uno spot positivo per la prevenzione”

“La decisione della duchessa di York, Sara Ferguson, di condividere pubblicamente la diagnosi di melanoma è una scelta importante”, commenta Ascierto. “Credo vada fatto un plauso alla duchessa, perché questo outing ha una grande importanza: rappresenta uno spot positivo per la prevenzione. Soprattutto in questo momento, considerando che il Covid ci ha lasciato in eredità un gap sulle diagnosi, per la minore propensione ai controlli”, aggiunge. Ascierto spiega l’importanza ancora maggiore della prevenzione in relazione alle particolarità di Sara Ferguson che, sottolinea, “ha i capelli rossi, quindi una pelle molto sensibile alla radiazioni ultraviolette e un po’ più a rischio per i tumori della pelle. E anche se oggi abbiamo molti farmaci per curare queste malattie oncologiche, il melanoma in particolare, vale sempre il motto ‘prevenire è meglio che curare‘”.

 

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