Antonio Cassone, ex direttore del dipartimento di malattie infettive dell’ISS nell’ambito del corso organizzato dalla scuola di specializzazione in Microbiologia e Virologia, ha spiegato i vaccini e cercato di immaginare lo scenario pandemico dei prossimi mesi mettendo in evidenza i percorsi da seguire per vincere il Covid
«Accelerare la vaccinazione di massa e se necessario attuare un lockdown più restrittivo». Antonio Cassone di American Academy of Microbiology, durante l’incontro “Sars-CoV-2 e Vaccini” organizzato dall’università Unimore di Modena nell’ambito del corso organizzato dalla scuola di specializzazione in Microbiologia e Virologia, ha spiegato i vaccini e cercato di immaginare lo scenario pandemico dei prossimi mesi mettendo in evidenza i percorsi da seguire per vincere il Covid.
L’esperto di fama internazionale, con all’attivo più di 300 lavori su riviste internazionali, due libri sui vaccini e cinque brevetti su vaccini e immunoterapeutici, dinnanzi a una platea di studenti e docenti dell’Università di Modena ha analizzato la modalità di diffusione del virus e il sistema di attacco messo in campo dal vaccino. «Le varianti preoccupano. In questo momento ad allarmare gli esperti di tutto il mondo è quella inglese perché uccide di più – ha detto Cassone -. D’altro canto, la campagna vaccinale va a rilento ed è poco efficace contro le varianti sudafricana e brasiliana, al punto che è allo studio una modifica degli stessi vaccini».
Tutto il mondo scientifico sta osservando con estrema attenzione il lavoro fatto per la produzione di vaccini efficaci contro Sars-CoV-2 da Pfizer ad AstraZeneca, passando per Sputnik, fino a Moderna, in attesa della produzione di Johnson &Johnson che sarà in una sola dose e della messa a punto del vaccino dell’Università Statale di Milano, il cui brevetto è stato depositato lo scorso 24 febbraio ed è ora alla fase di verifica sugli animali.
«Oggi esistono due aspetti da non sottovalutare, il primo riguarda la possibile evoluzione del virus. Il secondo la produzione insufficiente di vaccini – ha sottolineato l’ex direttore del dipartimento di malattie infettive dell’Iss -. A margine poi una serie di problematiche legate all’efficacia delle cure, alla perdita di immunità nel tempo, e alla possibilità che l’infezione diventi più moderata, ma sempre diversa. Per quanto riguarda l’evoluzione del virus – ha aggiunto – esiste la possibilità che il virus si ripresenti ogni anno in una veste nuova, meno aggressiva, ma simile ad una influenza. Il che potrebbe comportare la necessità di vaccinarsi ogni anno. L’Italia nella produzione dei vaccini è in ritardo, nonostante sia tra i primi paesi al mondo per la produzione di farmaci. Il percorso è differente, la procedura più complessa e i tempi più lunghi con tre fasi di sperimentazione».
Sul fronte delle cure qualche novità è in arrivo da Israele dove è partita la sperimentazione con un farmaco con EXO-CD24 che offre nuovi orizzonti e lascia aperta la pista di una correlazione tra malattie autoimmuni e Covid. Al riguardo Cassone è fiducioso, ma esprime qualche riserva per l’alta tossicità del prodotto. «Il CD24 – ha chiarito – è un farmaco già in uso per pazienti con patologia autoimmune che, come è noto, se colpiti da Covid hanno reazioni più gravi. Questo farmaco ha una funzione immunosoppressiva ed antinfiammatoria che può essere utile, ma tuttavia sono necessarie casistiche più ampie per capire se possa essere utilizzato anche in soggetti senza autoimmunità e soprattutto occorre tenere presente che va usato con prudenza in quanto si tratta di una sostanza ad alta tossicità».
Un accenno è stato fatto anche al virus in età pediatrica, quando si manifesta in forma di vasculite e morbo di Kawasaki. «Ancora non ci sono spiegazioni scientifiche sul perché la modalità del Covid nei bambini sia tanto differente dagli adulti – ha evidenziato Cassone – lo studio di un vaccino adatto alla popolazione più giovane, permetterà di fare capire qualcosa in più anche in questa direzione»
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