«Per le dislipidemie e l’ipertensione sono già in commercio farmaci che da soli raggiungono l’effetto desiderato senza importanti conseguenze collaterali. Da preferire – spiega a Sanità Informazione – la polipillola, in modo da ridurre il numero di compresse assunte»
L’aderenza terapeutica è influenzata da fattori sociali ed economici e fattori correlati al SSN, alla malattia, alla terapia e al paziente stesso.
Inoltre, tra le principali motivazioni che limitano o impediscono la prosecuzione del trattamento farmacologico «ci sono i tempi delle terapie e il numero dei farmaci da assumere – precisa Carlo Andrea Stazi, cardiologo dell’ospedale Belcolle di Viterbo. Ricordiamo che l’11% degli anziani deve prendere ogni giorno dieci o più farmaci».
Come si può invertire la rotta? «Lo specialista – aggiunge il dottor Stazi – ma soprattutto il MMG, deve trasmettere al paziente la necessità e la sicurezza del farmaco. Per le dislipidemie e l’ipertensione – rileva il dottor Stazi – sono già in commercio farmaci che da soli raggiungono l’effetto desiderato con conseguenze collaterali irrilevanti. Si raggiunge in poco tempo, ma si mantiene solo con il proseguimento costante della cura».
Quali caratteristiche di un farmaco possono favorire questo processo? «Le caratteristiche del farmaco perfetto sono la copertura di 24 ore, pochi effetti collaterali e l’assunzione contemporanea di più principi in una sola polipillola, in modo anche da ridurre il numero di compresse assunte» specifica il cardiologo. Non ultimo, il fattore umano nella relazione medico-paziente: «Dedicare tempo al malato, coinvolgerlo e trasmettere fiducia per ottenere una maggiore compliance e non sembrare meri prescrittori» conclude il dottor Stazi.
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