Esami e visite inappropriate, la “gobba” pensionistica, il ricorso a strutture private convenzionate e, in generale, la necessità di ammodernare il sistema sanitario nazionale. Sono questi i temi affrontati da Orazio Schillaci, ministro della Salute, in un’intervista a 24 Mattino su Radio 24
Esami e visite inappropriate, la “gobba” pensionistica, il ricorso a strutture private convenzionate e, in generale, la necessità di ammodernare il sistema sanitario nazionale. Sono questi i temi affrontati da Orazio Schillaci, ministro della Salute, in un’intervista a 24 Mattino su Radio 24. “Credo che la richiesta inappropriata (di esami e visite, ndr) conti almeno il 20%”, dichiara il ministro. “Su questo vogliamo agire di concerto con le Regioni, a breve l’Istituto superiore di sanità riaprirà il suo portale e lo renderà più efficiente per raccogliere le linee guida delle società scientifiche. Questo – continua – credo che possa andare in due direzioni: la prima, dare certezza e sicurezza nella prescrizione di esami e terapie; la seconda, rendere i medici meno vulnerabili a possibili denunce”.
“Non è solamente un problema economico, è chiaro che le risorse per il sistema sanitario nazionale – evidenzia Schillaci – servono soprattutto in una nazione come la nostra che ha una età della popolazione particolarmente longeva con un grande numero di persone fragili con parecchie malattie croniche non trasmissibili che aumentano la spesa sanitaria. Ma è chiaro che i soldi vanno spesi bene per una sanità che è cambiata. E’ una sanità che va rivista, riorganizzata e lo stesso sistema sanitario nazionale che quest’anno compie 45 anni e di cui siamo ancora oggi orgogliosi, ma credo che dopo 45 anni vada in qualche modo riammodernato. Quindi non solo più risorse ma anche migliori sistemi organizzativi e questo credo che sia veramente fondamentale per avere un cambio di passo”.
“Il Governo sta lavorando per cercare di trovare una soluzione considerando proprio la grave carenza di medici e di operatori sanitari, sono fiducioso che riusciremo a trovare in qualche modo un accodamento per questa norma (relativa alle pensioni dei medici, ndr) e far sì che un numero maggiore di medici non vada in pensione”, dice Schillaci. “Noi abbiamo sul fronte dei medici una carenza importante soprattutto nei prossimi tre anni perché ci sarà una gobba pensionistica dove molti professionisti raggiungeranno l’età per andare in pensione. Però oltre al numero assoluto di medici – continua – quello che ci preoccupa è il fatto che i giovani scelgano molto poco alcune specializzazioni mediche e questo si evince chiaramente dai dati d’ingresso negli ultimi test delle scuole specializzazione. Su questo fronte oltre ad aumentare il numero degli iscrivibili a medicina e chirurgia cosa che è stata fatta e che avverrà anche nei prossimi anni, dobbiamo rendere più attrattive alcune specializzazioni. Questo è sicuramente un fronte di grande impegno”.
“Non vogliamo indebolire la sanità pubblica, questo non l’ha mai detto nessuno, ne io ne nessuno di questo governo”, precisa il ministro della Salute. “Il privato accreditato da anni fa parte del Sistema Sanitario pubblico, noi abbiamo messo un incentivo importante per le prestazioni aggiuntive ai medici e agli operatori sanitari, io spero che più persone nel sistema sanitario nazionale cerchino di impegnarsi all’interno del sistema stesso. Dopodiché – prosegue – il privato accreditato, in un momento come questo con il problema delle liste di attesa, credo che vada unicamente a favore dei cittadini per cercare in qualche modo di sbloccare la situazione, il cittadino che va in una struttura privata convenzionata non paga nulla come se andasse in una struttura pubblica”.