La malattia colpisce le donne nella maggior parte dei casi tra i 20 e i 40 anni. La presidente dell’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere: «Importante è pianificare una gravidanza, intraprenderla in un momento di stabilizzazione della malattia e soprattutto è importante essere in mano ai centri migliori»
Oltre 79mila donne italiane soffrono di sclerosi multipla, una malattia cronica e progressiva che, essendo diagnosticata nella maggior parte dei casi tra i 20 e i 40 anni, si manifesta nel periodo fertile della vita della donna, influenzando inevitabilmente la pianificazione familiare.
Con il progetto “Una cicogna per la sclerosi multipla”, presentato in Regione Lombardia, l’associazione Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere), con il patrocinio di AISM (Associazione italiana sclerosi multipla) e SIN (Società italiana di Neurologia) ed il contributo di Teva, ha voluto migliorare l’accessibilità ai servizi erogati dai centri clinici, premiando i 77 che si sono distinti per la qualità dei servizi forniti alle donne colpite dalla malattia alla ricerca di una gravidanza. Centri che adottano un approccio multidisciplinare nel trattamento delle pazienti proponendo percorsi clinici dedicati e counselling pre-concezionale.
«Un tempo si pensava che la gravidanza fosse qualcosa da evitare – spiega Francesca Merzagora, presidente di Onda – invece oggi le evidenze scientifiche hanno dimostrato il contrario. Importante è pianificare una gravidanza, intraprenderla in un momento di stabilizzazione della malattia e soprattutto è importante essere in mano ai centri migliori in cui venga valorizzata la sinergia tra neurologo, ginecologo e neonatologo».
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Presidente, voi prendete per mano le giovani future mamme e le accompagnate durante la gravidanza, quali consigli dare alle donne con sclerosi multipla che si apprestano ad intraprendere questa strada?
«Innanzitutto, rivolgersi ad un centro qualificato e poi esprimere tutte le perplessità del caso al ginecologo ed al neurologo. Infatti, importante, a nostro avviso, è proprio la sinergia tra queste due figure».
«La sclerosi multipla colpisce le donne con una prevalenza tre a uno rispetto agli uomini – puntualizza il Professor Francesco Patti, Responsabile del Centro Sclerosi Multipla Policlinico Vittorio Emanuele di Catania e coordinatore del gruppo centro studi SIN – e tra l’altro in una fase dell’età in cui la donna può progettare di mettere su famiglia, quindi il tema della gravidanza è diventato avvolgente. Man mano abbiamo iniziato a fare rete con ginecologi, anestesisti, neuropsichiatri infantili, ostetriche affinché una donna con sclerosi multipla possa essere seguita in tutta la fase dalla progettualità fino alla nascita e anche oltre e possa essere seguita da un pool di professionisti per la scelta del farmaco più adatto da assumere».
Professore, a livello di medicinali, quali sono controindicati per una donna con sclerosi multipla che affronta una gravidanza?
«Al momento un solo farmaco è ammesso durante la gravidanza – spiega il professor Luca Marozio, ginecologo del Sant’Anna di Torino – gli altri devono essere sospesi poco prima della gravidanza o a test di gravidanza avvenuto. Se vengono rispettate le linee guida non ci saranno problemi per il nascituro che sarà assolutamente identico ai neonati di donne non affette da sclerosi multipla.
A livello di stile di vita, la donna con questa malattia, durante la gravidanza deve adottare degli accorgimenti?
«È un argomento abbastanza importante – conclude – importante è una sana alimentazione e un po’ di esercizio fisico».