Salute 29 Luglio 2020 08:05

Scuola, con il Covid a rischio l’apprendimento dei più piccoli. Morsanuto (Unicusano): «Negato sviluppo sociale, linguistico e cognitivo»

Per la prima volta lo studio “Emozioni in quarantena” dell’Unicusano mostra come i bambini fra i tre e i sei anni abbiano vissuto il lockdown e l’importanza di ripensare le tradizionali tecniche di insegnamento. Ai bimbi, infatti, è stato negato lo sviluppo sociale, linguistico e cognitivo
Scuola, con il Covid a rischio l’apprendimento dei più piccoli. Morsanuto (Unicusano): «Negato sviluppo sociale, linguistico e cognitivo»

Come hanno vissuto i bambini il periodo di lockdown? E come dovrà essere ripensata la scuola dell’infanzia e primaria da settembre, quando per migliaia di alunni suonerà di nuovo la campanella? A queste e altre domande ha cercato di dare risposte la ricerca scientifica “Emozioni in quarantena” condotta da Stefania Morsanuto, professoressa di Psicologia speciale all’Università Niccolò Cusano, e pubblicata sulla rivista internazionale QTimes – Journal of Education, Technology and Social Studies.

Grazie al supporto dell’Heracle Lab dell’ateneo telematico, presieduto da Francesco Peluso Cassese, sono state mostrate delle immagini ai bimbi, fra i tre e i sei anni, che riproducevano sfere di vita quotidiana e si è scoperto come il periodo di quarantena sia stato molto sofferto: non sono riusciti a comprendere i motivi di allontanamento dalla scuola e dalle amicizie, fondamentali per i loro processi di sviluppo e crescita.

All’improvviso sono stati privati della propria vita e dei percorsi di apprendimento che ora, per non rischiare di farli rimanere indietro, saranno da ripensare. Secondo lo studio della professoressa Morsanuto, a collassare è stata la base del tradizionale percorso educativo e cognitivo: lontani dai banchi di scuola e dalle amicizie, è stata negata loro la parte della socializzazione, ricca di stimoli esterni e di confronto per lo sviluppo delle proprie capacità.

Inoltre è venuto meno l’aspetto del linguaggio. Secondo la docente, infatti, nei mesi di clausura domestica i bimbi «non hanno potuto affinare parole e modi di comunicare perché, a differenza dei coetanei, i genitori capiscono anche quando, per esempio, la pronuncia delle parole è errata. Un meccanismo che impedisce loro di autocorreggersi».

A mancare è stata poi la corporeità: chiusi in casa, senza contatti con stimoli esterni, hanno dovuto rinunciare alla parte fisica, indispensabile per il loro sviluppo e per la conquista della propria autonomia. «L’apprendimento – afferma Morsanuto – si completa attraverso il corpo, le relazioni con gli altri e l’ambiente circostante. Tutto questo è stato negato loro».

«Con il ritorno fra i banchi gli insegnanti avranno un ruolo decisivo e dovranno mostrare grande sensibilità», è il pensiero della psicologa. Il suo suggerimento è di ricorrere a tecniche didattiche che riportino al centro l’educazione formativa, l’alfabetizzazione emotiva e le risorse resilienti nei bambini attraverso diversi strumenti come i giochi di ruolo o i silent book, libri che attraverso le immagini li stimolano a costruire storie».

Inoltre, i risultati di “Emozioni in qurantena” dell’Unicusano hanno mostrato come i piccoli, nonostante fossero in grado di riconoscere sentimenti primari quali gioia, dolore o rabbia, non abbiano saputo coglierne le cause scatenanti. «In sostanza – chiarisce la professoressa Morsanuto – capivano che la mamma era triste o preoccupata durante il lockdown, ma senza saperne il perché».

«Di fronte all’immagine di genitori preoccupati davanti alla TV per il Covid-19 – continua la docente universitaria – è emerso che a volte i bambini riconoscevano il simbolo del coronavirus ma non capivano la preoccupazione dei familiari, altre volte i piccoli pazienti erano in grado di riconoscere l’espressione preoccupata di mamma e papà ma non identificavano il simbolo trasmesso dalla televisione».

Situazione ben diversa per chi ha vissuto da vicino il dramma della pandemia con la perdita, per esempio, di un familiare o l’isolamento di un parente positivo al Covid. In questi casi i bambini hanno avuto reazioni forti dimostrando non solo le conoscenze relative al virus, ma anche una buona mentalizzazione.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

 

Articoli correlati
Dai pediatri della SIPPS consigli per vacanze sulla neve “a prova di bambino”
In vista delle festività del Natale, la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale ha diffuso una serie di indicazioni utili rivolte ai genitori per vacanze in montagna sicure
Scuola, settembre, è tempo di tornare
I consigli degli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità sul riposo e sull’alimentazione dei bambini e degli adolescenti alle prese con la prima campanella
Vaccini, Oms e Unicef: “Oltre 120mila bambini a ‘dose zero” tra Europa e Asia Centrale”
La specialista regionale dell'UNICEF per le vaccinazioni in Europa e Asia Centrale: "Non c’è ragione per cui i bambini debbano correre il rischio di morire per malattie prevenibili con un vaccino. Dare priorità ai finanziamenti e investimenti sui programmi di immunizzazione e sistemi sanitari”
Virus respiratorio sinciziale, con anticorpo monoclonale alla nascita -70% di ricoveri
La somministrazione alla nascita di un farmaco contenente anticorpi contro il virus respiratorio sinciziale ha ridotto di circa il 70% i ricoveri nei bambini con meno di 6 mesi, in Lussemburgo, dove è stato introdotto questo programma di immunizzazione. Questi sono i dati che emergono da un'analisi coordinata dal ministero della Salute lussemburghese, i cui risultati sono stati pubblicati su Eurosurveillance
Ogni anno di studio aumenta l’aspettativa di vita
Ogni anno trascorso a scuola o all’università migliora l’aspettativa di vita. Al contrario non frequentare ha tassi di mortalità pari al fumare o al bere molto. Almeno questo è quanto emerso dal primo studio sistematico che collega direttamente l’istruzione al guadagno in longevità, pubblicato sulla rivista The Lancet Public Health
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Disabilità, Legge 62: “Da settembre 2025 sperimentazione estesa ad altre 10 province”

Il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli: “Il cambiamento è iniziato e indietro non si torna”
Advocacy e Associazioni

Obesità: “Misura il girovita e scopri il tuo rischio cardiometabolico”

Al via la campagna nazionale “Per un cuore sano, conta ogni centimetro”, promossa dalla Fondazione Italiana per il Cuore, con il  patrocinio del Ministero della Salute e il sost...
Sanità

Farmacia dei servizi. Cossolo (Federfarma): “In due anni, con nuova convenzione, sarà realtà in ogni parte d’Italia”

All’evento “We Health”, promosso da Homnya in collaborazione con Federfarma, il bilancio degli anni di sperimentazione dei nuovi servizi
Nutri e Previeni

Giornata dei legumi, Iss: “Meno della metà degli italiani ne mangia a sufficienza”

Lo dimostra il progetto dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) 'ARIANNA-Aderenza alla Dieta Mediterranea in Italia', condotto su un campione totale di 3.732 persone