Si celebra, quest’anno, dal 25 al 31 maggio. Vincenzo Toscano (Past President dell’Associazione Medici Endocrinologi) «La gestione dello stress è importante per la salute della tiroide. Dobbiamo tornare a sensibilizzare le persone sulle patologie tiroidee»
Così piccola ma tanto preziosa, motivo per cui va salvaguardata. Sei milioni di italiani soffrono di problemi tiroidei, ma molti ne sono inconsapevoli e non ricevono un trattamento adeguato. Tra le più frequenti, ci sono le forme di iper e ipotiroidismo, il gozzo, i noduli tiroidei e le patologie autoimmuni.
«I sintomi di malattie legate alla tiroide – spiega a Sanità Informazione il professor Vincenzo Toscano, Past President dell’Associazione Medici Endocrinologi (AME) sono sovrapponibili a quelli di altre patologie: aumento o perdita di peso, stanchezza, affaticamento, debolezza, ma anche sbalzi d’umore, alterazioni del ciclo mestruale e difficoltà nel concepimento di un bambino. Questo confonde e rende più difficile la diagnosi di una specifica patologia tiroidea».
Qual è il primo esame per verificare la salute tiroidea? «Innanzitutto – risponde Toscano, professore ordinario di Endocrinologia a Roma – va quantificato nel sangue il livello dell’ormone ipofisario TSH che è più che sufficiente per darci un’informazione sulla funzionalità tiroidea». Utile anche valutare la concentrazione degli ormoni tiroidei (FT3 e FT4) che regolano il metabolismo: un’eccessiva o un’insufficiente produzione di questi due ormoni causa le disfunzioni note come ipertiroidismo e ipotiroidismo. «Poi – aggiunge Toscano – è fondamentale assumere il giusto fabbisogno di iodio nella dieta». Lo iodio, infatti, è un componente essenziale per la produzione di questi ormoni e deve essere presente in quantità adeguata nella nostra alimentazione; la carenza di iodio determina un malfunzionamento della tiroide.
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L’emergenza Covid-19 ha drasticamente cambiato le nostre vite e questo ha generato ansia e tensione. «La tiroide è legata allo stress perché i soggetti con ipertiroidismo possono essere in qualche modo “predisposti” a scatenare di fronte allo stress una problematica di ripresa dell’iperattività della tiroide. Inoltre – precisa il professore – la tiroide subisce lo stimolo di una situazione stressante perché condiziona moltissimo il sistema endocrino nelle sue due componenti che sono rappresentate dall’iperproduzione di cortisolo e di prolattina, gli ormoni dello stress – sottolinea -. In risposta ad un elevato stress psico-fisico, la prolattina può subire alterazioni momentanee e ci può essere una modificazione del TSH».
Le malattie della tiroide condizionano anche la fertilità: «Le persone che soffrono sia di ipotiroidismo che di ipertiroidismo presentano dei problemi mestruali di irregolarità e di ovulazione. A livello di ovulazione, la situazione della positività degli anticorpi ha portato all’osservazione di una maggiore abortività nelle donne soprattutto over-35. Questa può essere una delle cause di infertilità – continua il professore – e nel momento in cui si progetta una gravidanza un po’ più avanti con gli anni è necessaria una valutazione degli ormoni tiroidei perché la salute della tiroide è equivalente a una migliore ovulatorietà, concepimento e mantenimento della gravidanza. Inoltre – evidenzia Toscano – nei soggetti che hanno un ipotiroidismo oltre a iniziare la tiroxina va valutato il valore del TSH durante tutta la gravidanza per essere certi di mantenere un buon compenso tiroideo».
La probabilità di contrarre l’infezione virale da nuovo coronavirus non è maggiore nei pazienti con malattie autoimmuni. «Tuttavia – continua il professor Toscano – i soggetti che soffrono di ipotiroidismo da tiroidite, se contagiati, potrebbero avere una risposta immunitaria leggermente meno vivace rispetto al resto della popolazione e sviluppare una malattia più seria».
La settimana della tiroide, che si celebra dal 25 al 31 maggio, è dedicata alla prevenzione delle malattie tiroidee. «Dobbiamo tornare a sensibilizzare le persone soprattutto dopo il lockdown, quando c’è stata una difficoltà oggettiva ad accedere alle strutture, condizionate dall’emergenza in atto, anche, purtroppo, per i soggetti ammalati di tumore della tiroide o di patologie tiroidee importanti. Gli ambulatori degli ospedali sono stati riaperti – conclude Toscano – ed è importante che le persone tornino negli ospedali, soprattutto chi ha patologie che richiedono un approccio assistenziale–terapeutico».
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