Secondo la presidente dell’Associazione mondiale per le malattie infettive la compresenza dei due virus è possibile e distinguerli sarà molto difficile durante l’inverno. Dall’America arrivano timori di un maggior rischio di insufficienza respiratoria, ma per Esposito non ci sono abbastanza dati
Con l’arrivo delle stagioni fredde, nel 2020 della pandemia, un nuovo potenziale rischio si prefigura per la popolazione mondiale. Un articolo di Cnn Health la definisce “twin-demic”, ovvero la possibilità di co-circolazione e co-contrazione di Covid-19 e influenza. Entrambe malattie respiratorie, con una sintomatologia molto simile, averle contemporaneamente secondo gli esperti è possibile. Sulle conseguenze, però, non ci sono certezze.
Secondo una ricerca condotta da Assosalute, per il 33% degli italiani il timore più grande è proprio quello di non saper distinguere i due virus. Al secondo posto quello di non riuscire a ottenere cure adeguate (14,7%), specie per gli over 65. Mentre il 14% teme un nuovo isolamento.
L’influenza, per come la conosciamo, ha manifestazioni ben definite. Febbre improvvisa sopra i 38 gradi, accompagnata da un sintomo sistemico come i dolori muscolari o articolari, e almeno un sintomo respiratorio (tosse, raffreddore, mal di gola). Anche Covid-19 condivide questa sintomatologia, a cui si aggiungono perdita o alterazione di gusto e olfatto. Tuttavia, non in tutti i casi di infezione da Sars-CoV-2 questi particolari sintomi si manifestano, non riscontrarli non rappresenta quindi un lasciapassare sicuro.
«È molto importante evitare l’autodiagnosi», è il consiglio della professoressa Susanna Esposito, raggiunta da Sanità Informazione. Ordinaria di Pediatria all’università di Parma e presidente dell’Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici (Waidid), Esposito è stata recentemente scelta come esperta per due gruppi di lavoro dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) su Covid-19.
«Dove ci sia febbre associata ad altri sintomi è importante rivolgersi al medico curante e valutare l’effettuazione del tampone» ribadisce la specialista, invitando sia ad evitare il panico che ad attendere troppo a lungo prima di segnalarsi. Per quest’anno c’è «un invito estensivo all’uso del vaccino anti-influenzale», ricorda. Il vaccino è raccomandato ai soggetti fragili, agli over 65 e ai bambini dai 6 mesi ai 5 anni. «Decidere di sottoporsi alla vaccinazione potrebbe avere un ruolo importante nell’evitare il sovraccarico delle strutture sanitarie e del sistema di testing», fa presente Esposito. Specie di fronte alla possibilità di una risalita dei casi aiutata dalle temperature più rigide.
L’epidemiologa Seema Yasmin su Cnn Health ha parlato della possibilità di essere infettati da entrambi i virus subito dopo avere contratto uno dei due. Secondo l’esperta avere le difese immunitarie già messe alla prova dall’influenza, potrebbe rendere più vulnerabili a una seconda infezione. Il dottor Michael Matthay, professore di medicina dell’Università della California, ha parlato anche di un «incremento del rischio di effetti a lungo termine in caso di compresenza di Covid e influenza». Così come della possibilità di un aumento dell’insorgenza di insufficienza respiratoria.
«Al momento non ci sono ancora dati sufficienti, non è ancora ben chiaro quali possano essere le manifestazioni di più virus nella popolazione sia pediatrica che adulta» ricorda però la professoressa Esposito. Ribadendo che le compresenze sono sì possibili, ma resta difficile definire il comportamento dei due virus in una situazione di cui si sa ancora troppo poco.
«È possibile» anche che Covid e influenza insieme portino a un aggravarsi delle condizioni, risponde l’esperta. «In quel caso sarà importante valutare se sia necessario un ricovero», concorda, seppure siano necessari dati prima di poter parlare di conseguenze.
«Quello che posso dire è che sarà difficile differenziarli – conclude l’esperta –. Laddove ci siano sintomi isolati bisognerà valutare se si tratti di uno di quei tradizionali malanni di stagione che dura qualche giorno. Nel caso, è opportuno ricorrere al tampone in tempi rapidi, per far sì che il contact tracing sia molto veloce». Restano allora due i comandamenti fondamentali per la stagione invernale: «Attenzione alla combinazione di sintomi e prontezza nel testare».
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