ll viceministro della Salute Pierpaolo Sileri assicura un ritorno progressivo alla normalità dopo la fase 1. La popolazione potrà recarsi in grandi centri vaccinali e prenotare tramite call center oppure online
Dopo aver vaccinato tutto il personale sanitario, i fragili e gli anziani seguiranno le riaperture. È la promessa del viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, fatta oggi durante il Consorzio italiano per la genotipizzazione e fenotipizzazione di Sars-CoV-2. «È un atto dovuto» ha detto, ricordando che il problema economico italiano è importante quanto quello sanitario. «Non significa buttare via mascherina, distanze e quant’altro. Vivremo ancora separati ma è necessario dare garanzie di una serie di riaperture e questo passa da uno stretto monitoraggio sul virus e le varianti».
«Vaccinato – è stata la frase – cioè fatte entrambe le dosi, tutto il nostro personale sanitario e vaccinati i nostri fragili e i nostri anziani, a partire dagli over 80, sono necessarie le riaperture». Monitorare la diffusione di varianti del virus sarà essenziale per sapere «se le armi che abbiamo sono davvero efficaci o vanno riprogrammate e ne vanno aggiunte altre, visto che la convivenza con il virus ci vedrà impegnati per molti mesi ancora».
Nella fase 2 sarà importante individuare chi avrà diritto, ricorda il vice-ministro. «Non tanto per età, perché gli over 80 sono facilmente identificabili, ma sarà importante il contributo dei medici di medicina generale e delle Asl, per chi è under 80 e ha una o due comorbidità, a livello regionale non difficile da fare perché ci sono i codici di esenzione».
Nelle fasi 3 e 4 arriverà poi il resto della popolazione senza patologie. «Si potrà fare tramite call center, online o attraverso le farmacie», secondo Sileri. «Poi si potranno utilizzare i palazzetti di fiera – ha aggiunto – aree molto ampie dove le persone in buona salute potranno accedere, dialogare con il medico, fare l’immunizzazione e tornare a casa. Come accade con le vaccinazioni dei bambini: entri, fai il vaccino, aspetti un quarto d’ora e poi vai via», ha concluso.
«Il piano pandemico è una cosa viva, è fatto di preparazione e non è solo avere le mascherine nel cassetto. È formazione e training continuo per essere pronti». «Finirà questa pandemia, ma ve ne saranno altre», ha ribadito. «Il virus continuerà a circolare, meno per effetto della vaccinazione, ma ci sarà un periodo di convivenza mascherina-vaccino-virus. Spero quindi che questa esperienza possa essere messa in rete oltre i confini italiani».
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