La Società italiana di Medicina Diagnostica e terapeutica, nata un anno fa, ha celebrato il suo primo congresso parlando dei vaccini. Tra i responsabili scientifici l’immunologo Aiuti e il professor Fara
Offrire una corretta informazione ai cittadini-pazienti e mettere insieme le varie professionalità della sanità in un’unica società scientifica. Sono tra gli obiettivi prioritari della Simedet, la Società italiana di Medicina Diagnostica e terapeutica, che ad un anno dalla nascita ha deciso di dedicare il suo primo Congresso al tema dei vaccini nell’intento di ribadire il ruolo dei vaccini e delle vaccinazioni per la salute pubblica. Una scelta dei responsabili scientifici della società, gli accademici Fernando Aiuti e Gaetano Maria Fara, condivisa dal Presidente Fernando Capuano. «Noi come Simedet – spiega a Sanità Informazione Capuano – contribuiamo a fare una corretta informazione. Siamo un po’ contro il dottor Google: constatiamo che molte volte il paziente si rivolge al medico con delle conoscenze acquisite in modo un po’ arbitrario».
Dottor Capuano, lei è presidente della Simedet, una società giovane, nata un anno fa, che raccoglie esponenti di diverse professioni sanitarie. Ce ne vuole parlare?
«Siamo nati giusto un anno fa, con il patrocinio del Ministero della Salute e di Montecitorio, è una delle prime società italiane multidisciplinari. Raccoglie il contributo scientifico-esperienziale delle 22 professioni sanitarie del nostro Paese. Il nostro obiettivo con il convegno dei vaccini è un obiettivo multidisciplinare: noi riteniamo che il contributo di tutte le professioni può incidere favorevolmente sullo stato di salute della persona, per garantire ai pazienti una diagnosi più corretta e una terapia più mirata e personalizzata».
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Da poco è stato introdotto il nuovo Ordine delle Professioni sanitarie: pensa sia una opportunità importante per questi professionisti?
«È una realtà sfidante. Con la legge n.3 del 2018 finalmente dopo 20 anni 17 professioni sanitarie che vanno dal fisioterapista al podologo, dall’igienista dentale ai tecnici di laboratorio biomedico non avevano una realtà ordinistica. Quindi è una realtà sfidante soprattutto per la sicurezza delle cure: avere un albo nazionale dà la garanzia al cittadino di ricevere le prestazioni corrette da un professionista abilitato. Quindi 250mila operatori si stanno censendo e finalmente avremo questo Ordine multialbo, il primo a livello europeo, dei Tecnici di Radiologia medica e delle Professioni sanitarie tecniche, diagnostiche e riabilitative. Quindi un’ottima possibilità che un po’ rispecchia il motivo della Simedet, cioè mettere insieme le varie professionalità proprio per evitare l’autoreferenzialità».
Avete scelto un tema particolare per questo evento, quello dei vaccini, un tema di grande attualità. Avete nel comitato scientifico l’illustre professor Aiuti. Come mai avete scelto questo tema?
«Il tema è stato scelto sei mesi fa dal Comitato scientifico presieduto dall’immunologo di fama internazionale professor Aiuti. L’abbiamo scelto per la corretta informazione. La Simedet non ha una visione politica ma si basa sulle evidenze scientifiche: il convegno sui vaccini serve per la corretta informazione. Noi come Simedet contribuiamo a fare una corretta informazione. Siamo un po’ contro il dottor Google: constatiamo che molte volte il paziente si rivolge al medico con delle conoscenze acquisite in modo un po’ arbitrario. Simedet vuole consigliare i siti indicizzati, anzi il vostro canale potrebbe aiutare a dare al cittadino una corretta informazione. Molte volte ricevere informazioni errate crea un danno».