Focus del XXV Congresso SIMRI, in programma a Verona dal 24 al 26 ottobre, nuovi farmaci, sigarette elettroniche e Long Covid. Midulla: «Da un nostro progetto di follow up è emerso che il Long Covid pediatrico non riguarda solo il polmone: il 20-22% di bambini presenta una sintomatologia neuropsichiatrica»
«I virus respiratori, in particolare il virus respiratorio sinciziale, sembravano essere spariti durante il periodo dell’emergenza Covid. E, invece, ora ricominciano a circolare». A mettere in guardia è Fabio Midulla, direttore della Scuola di Specializzazione e professore ordinario in Pediatria, responsabile della pediatria d’Urgenza del Policlinico Umberto I di Roma e presidente della SIMRI, in occasione del XXV Congresso della stessa società scientifica.
L’evento, in programma a Verona, dal 24 al 26 ottobre, presso il Palazzo della Gran Guardia, prevede tre giorni di incontri, 46 relazioni in presenza, una sessione intera dedicata ai rapporti con la ERS, la Società Europea di Malattie Respiratorie Infantili, con 5 relatori internazionali. «Un appuntamento che si rivolge non solo ai medici, ma a tutto il personale sanitario, con l’obiettivo di divulgare le nuove conoscenze sulle malattie respiratorie infantili – sottolinea il presidente della SIMRI -. I pronto soccorso, già da alcune settimane, accolgono bambini affetti da bronchiolite, la manifestazione di infezione respiratoria più grave che un paziente sotto l’anno di età possa avere. Durante la pandemia – continua Midulla – erano sparite completamente tutte le malattie respiratorie che si trasmettono per via aerogena. Ora, con l’allentamento dell’utilizzo delle mascherine, una minore attenzione alla pulizia delle mani, l’inizio della scuola in presenza e la frequentazione di ambienti chiusi, i virus ricominciano a circolare».
Sono i piccolissimi i soggetti più a rischio: «I bambini appena nati e quelli venuti alla luce negli ultimi mesi è molto probabile che non siano protetti dagli anticorpi che di solito gli vengono trasmessi durante la gravidanza – spiega il professore -. Molte mamme in dolce attesa non hanno contratto virus respiratori nel periodo della gestazione, come normalmente accadeva prima dell’emergenza Covid e, di conseguenza, non hanno trasmesso anticorpi al feto». Per proteggere questi bambini non resta altro che la prevenzione: «È necessario che si continuino ad applicare tutte le regole apprese durante la pandemia da Covid 19: distanziamento, pulizia delle mani, utilizzo delle mascherine e, soprattutto, isolamento sociale anche dopo la guarigione per almeno i primi 5-6 giorni successivi alla scomparsa dei sintomi. Solo in questo modo è possibile limitare il circolo e ricircolo delle infezioni respiratorie».
Non è possibile avere dati certi su quanti bambini si ammaleranno, ma le previsioni non lasciano ben sperare. «Per evitare un affollamento dei pronto soccorso sarà indispensabile l’aiuto dei pediatri di libera scelta, un filtro indispensabile per inviare in ospedale solo i casi più gravi. Tuttavia, la diagnosi differenziale tra infezione da Sars-CoV-2 e le altre infezioni respiratorie, basandosi solo su un esame obiettivo, risulta molto difficile: nei bambini, i sintomi dei virus respiratori sono spesso molto simili fra loro». Effettuare un tampone per Covid-19 al primo colpo di tosse non è la soluzione: «Si rischierebbe di riportare di nuovo al collasso il Sistema Sanitario Nazionale. È necessario che tutti i bambini, dai 12 anni in su siano vaccinati contro il Sars-CoV-2 e, laddove arrivasse il via libera dall’Ema, si procedesse a vaccinare anche i più piccoli. Altrettanto importante sottoporsi alla vaccinazione contro l’influenza stagionale», sottolinea Midulla.
Tra i focus del Congresso anche il Long Covid pediatrico, argomento a cui i centri di pneumologia pediatrica che affluiscono alla SIMRI hanno dedicato un progetto di follow up “Conoscere per prevenire” che, inaugurato nel dipartimento di Pediatria del Policlinico Umberto I di Roma, è stato poi esteso a tutto il territorio nazionale. «I risultati sono molto interessanti – dice il presidente SIMRI-. Ci siamo resi conto che il Long Covid pediatrico esiste e non riguarda solo il polmone: il 20-22% di bambini presenta una sintomatologia prevalentemente neuropsichiatrica. I pazienti pediatrici che continuano ad avere dei problemi respiratori sono soprattutto coloro che avevano già comorbidità, che presentavano problemi respiratori già prima dell’epidemia di Covid».
Il XXV Congresso SIMRI è un importante occasione di confronto anche su nuovi farmaci per il trattamento dell’asma, della fibrosi cistica e del rapporto tra ambiente e malattie respiratorie. «In particolare – aggiunge Midulla – per approfondire il ruolo del fumo e degli inquinanti atmosferici e alimentari nelle patologie respiratorie pediatriche. Abbiamo deciso di dedicare una parte importante del Congresso alle e-cigarette, sempre più utilizzate dai giovani e, forse, ancora più tossiche delle sigarette tradizionali: non solo contengono nicotina – conclude – ma hanno anche una serie di prodotti che servono per dargli il sapore e il colore».
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