Bifulco (Federico II): «Lo status emotivo della donna influenza il livello delle sensazioni. Non accorgersi di essere incinte? Da un certo punto in poi è impossibile»
Prima ancora dell’inequivocabile pancione, ma anche delle nausee e della ritenzione idrica, talvolta addirittura prima dell’assenza di ciclo mestruale e, quindi, di un test positivo tra le mani: le donne, a volte, lo sanno e basta. Esistono infatti una serie di segni e sensazioni, più che di sintomi veri e propri, ascrivibili ad una gravidanza in corso nelle sue primissime fasi, comuni a molte donne. Quali sono, quanto sono frequenti, e da cosa dipendono, lo abbiamo chiesto al professor Giuseppe Bifulco, direttore dell’UOC di Ginecologia e Ostetricia presso il Policlinico “Federico II” di Napoli.
«Si tratta di una sintomatologia abbastanza complessa da inquadrare. Molte donne, dopo aver avuto la conferma di essere incinte, riferiscono di aver provato nelle primissime settimane di gestazione ancora “inconsapevole” una sensazione di profondo benessere al quale poi è seguito il ritardo mestruale, il test positivo eccetera. Frequente è anche una sintomatologia simile a quella premestruale, che talvolta induce le donne a pensare all’imminente arrivo delle mestruazioni che poi, invece, non arrivano».
«Questo accade sia perché, a livello ormonale, la donna gravida nelle primissime fasi non differisce molto da quella non gravida, ma anche perché, se pensiamo al lieve fastidio al basso ventre che può contraddistinguere sia l’inizio della gravidanza sia l’inizio delle mestruazione, è indice che a livello uterino qualcosa stia accadendo. In alcuni casi, in corrispondenza dei giorni attesi per il ciclo mestruale, possono aversi delle perdite ematiche, cosiddette perdite da impianto, assolutamente fisiologiche, che possono essere scambiate per l’arrivo della mestruazione».
«La sintomatologia delle primissime settimane di gravidanza, viene avvertita in maniera spesso direttamente proporzionale alla predisposizione emotiva della donna: c’è la donna che quella gravidanza l’ha cercata disperatamente, c’è la donna che non sospetta di poter essere incinta, c’è la donna che è sopraffatta da altri pensieri o preoccupazioni come la cura di altri figli. È chiaro che la capacità di ascoltare i segnali del proprio corpo è influenzata da molteplici fattori».
«Si tratta di casi in cui la negazione dello status gravidico è talmente forte a livello psicologico per la donna da riuscire a mettere a tacere o ad attribuire ad altre cause qualunque sintomo clinico, dall’amenorrea alla nausee al ventre che continua a crescere. In condizioni psichiche normali è impossibile non accorgersi di una gravidanza in corso, perché la sintomatologia, per quanto variabile da donna a donna, è comunque presente ed inequivocabile anche nei casi in cui è più lieve».
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