«Vogliamo che tutte le centrali operative siano dotate di geolocalizzazione» sottolinea la senatrice M5S. Parla il patrigno di Simon Gautier, escursionista francese morto in Cilento a seguito di una caduta e ritrovato dopo dieci giorni
Una mozione per riformare il modello organizzativo del Sistema di emergenza territoriale 118, che obblighi le regioni a definire piante organiche dedicate e che faccia sì che il modello di 112 sia “parallelo” e non “sostitutivo” rispetto agli altri numeri di emergenza. A presentarla al Senato la capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Commissione Sanità Maria Domenica Castellone che, insieme al senatore M5S Gaspare Antonio Marinello e al presidente della Società Italiana Sistemi 118 Mario Balzanelli, ha voluto spiegare in una conferenza stampa le ragioni di questo intervento che da anni viene invocato dagli addetti ai lavori.
Nel dettaglio la mozione chiede al governo, tra le altre cose, “l’istituzione del modello organizzativo di base del sistema di emergenza territoriale 118 nazionale su base dipartimentale, declinato sia ai centri di responsabilità di competenza provinciale” e di obbligare le regioni a “definire piante organiche medico-infermieristiche dedicate e a stabilire, per i vari territori, un numero complessivo di postazioni medicalizzate ed infermierizzate in grado di assicurare intervento di soccorso sanitario potenzialmente salvavita sui codici rossi”. Inoltre chiede di “attivare l’ammodernamento tecnologico dei mezzi di soccorso e di collegamento del sistema informatizzato 118 con i sistemi informatizzati ospedalieri per la gestione dei dati sanitari e dei flussi di attività a bordo dei mezzi di soccorso” e “specifiche indennità di rischio biologico ed ambientale, correlate con il contesto usurante e ad alto rischio obiettivo di infortunio ed aggressioni” per gli operatori del SET 118.
Alla conferenza ha partecipato anche Olivier Compte, patrigno di Simon Gautier, l’escursionista francese morto questa estate in Cilento e recuperato dieci giorni dopo la chiamata al 112: il caso aveva suscitato scalpore e in molti hanno chiesto meccanismi per geolocalizzare automaticamente le chiamate al numero di emergenza. «Ringrazio tutti gli italiani che hanno cercato di geolocalizzare Simon e tutti i messaggi di solidarietà – ha detto Compte -. Ciò di cui parliamo non potrà riportare in vita Simon ma almeno servirà a far sì che quello che è successo non si ripeta. Tutte le compagnie che utilizzano dati o fanno sì che questi dati siano poco condivisibili, quando invece potrebbero contribuire a rendere le nostre vite più sicure. La geolocalizzazione automatica funziona in 22 paesi del mondo». Compte ha chiesto che le compagnie telefoniche operanti in Italia siano assoggettate a un obbligo: «Che quando un utente chiama un numero di emergenza da qualsiasi parte del mondo, la sua localizzazione GPS sia messa in database sicuri e sia messa a disposizione facilmente dei servizi di emergenza».
Proprio su questo punto la mozione della senatrice Castellone prevede di assicurare che tutte le centrali operative del 118 siano dotate della tecnologia più moderna ed efficace di geolocalizzazione del chiamante. «La mozione vuole impegnare il governo a far sì che l’emergenza-urgenza territoriale funzioni su tutto il territorio nazionale e funzioni in maniera efficiente – sottolinea Castellone a Sanità Informazione -. Oggi è un sistema esclusivamente affidato ai volontari. Siamo convinti che i volontari giochino un ruolo importante. Ai volontari però va affiancato un organico. Quindi noi chiediamo anche alle associazioni, alle cooperative che operano nel settore di garantire, come per gli altri enti che operano nel terzo settore, che ci siano delle piante organiche. Vogliamo che tutte le centrali operative siano dotate di geolocalizzazione».
Castellone ha inoltre annunciato che la Commissione Sanità del Senato ha avviato una indagine conoscitiva per sapere i tempi di risposta del 112 dato che il doppio telefonico 112-118 ha creato numerosi interrogativi anche sui ritardi che genera nell’affrontare l’emergenza.
Accanto alla mozione Castellone è stato rilanciato il Ddl del senatore Marinello che punta ad istituire la figura dell’autista soccorritore, altro tassello fondamentale del team che gestisce l’emergenza. «Sono un medico dell’area di emergenza dove ho lavorato per 33 anni – specifica Marinello -. Quando sono arrivato in Senato mi sono fatto un’idea, così ho elaborato questo disegno di legge. L’autista soccorritore ha un ruolo fondamentale, nell’equipe ognuno deve dare un contributo. Bisogna partire dalla formazione: l’autista deve saper interlocuire con la centrale operativa, con l’elisoccorso. Perché non fare un registro in cui chi fa un corso può accedervi?».
«I tempi sono maturi per proporre agli italiani il tema della nascita di un dipartimento dell’emergenza territoriale 118 suddiviso a livello provinciale e regionale – ha sottolineato il presidente del SIS 118 Balzanelli -. La riforma deve andare nella direzione netta di un suo potenziamento affinchè il sistema sia sempre più in grado di esprimere una valenza globale di capacità di assistere il paziente acuto e critico che sta per morire. La caduta di Gautier ha determinato lesioni che verosimilmente sarebbero state mortali, pur tuttavia si ha diritto di essere geolocalizzati e soccorsi immediatamente indipendentemente dalla tipologia delle lesioni perché una qualunque persone che non avesse riportato ferite mortali e che, per esempio passeggiando, si fosse provocata una frattura di un arto inferiore in un dirupo è chiaro che sarebbe morta comunque se fosse stata ritrovata dopo tanti giorni».
A supportare la mozione anche la Federazione Nazionale degli Ordini degli Infermieri e Federconsumatori che chiedono con forza anche loro una riforma del sistema.
«La riforma parte da una mozione che nel suo impianto generale sosteniamo con convinzione – ha sottolineato Nicola Draoli, Consigliere FNOPI -. Siamo molto d’accordo con gli attori quando dicono ‘no alle strumentalizzazioni’ e ‘no al corporativismo’. Il sistema 118 è un sistema multiprofessionale e ha due grandi attori, i medici e gli infermieri. Ha una grande rete di volontari. Ha sicuramente necessità di istituire una figura più strutturata che è quella dell’autista soccorritore però deve cominciare a omogeneizzarsi nelle varie regioni. L’importante è capire che però è un sistema sinergico, flessibile e modulabile. Per noi è essenziale portare ad alzare le competenze di tutti gli attori che stanno nel 118».
«Si è persa la centralità del cittadino soccorso. Non c’è un punto di riferimento adeguato. Con la riforma dell’art. 117 della Costituzione le regioni si sono sentite autorizzate a varare proprie riforme del sistema 118, tanto che si deve parlare dei ‘Sistemi 118’. Appoggiamo la mozione della senatrice Castellone. Serve una prestazione appropriata nell’ambito dell’emergenza urgenza» ha ribadito Carlo Spirito, avvocato di Federconsumatori.