Salute 8 Luglio 2022 17:19

SLA: e se fosse “colpa” dei batteri intestinali?

Individuato, dai microbiologi del Gemelli, in un 69enne affetto da SLA un batterio Gram positivo anaerobio. Il ricercatore: «Il microbiota intestinale potrebbe essere coinvolto nella disfunzione dei linfociti T regolatori che, in pazienti con SLA, sarebbero una concausa di questa patologia multifattoriale. L’obiettivo futuro è cercare di rallentare la progressione della patologia agendo sulla modulazione del microbiota»

Terapie cucite su misura per ogni singolo paziente, proprio come se si trattasse di un abito sartoriale. È questo a cui punta la medicina moderna ed è a questo stesso obiettivo che hanno mirato i ricercatori microbiologi dell’Università Cattolica di Roma, studiando il microbiota dei malati di sclerosi laterale amiotrofica (SLA). In uno di questi pazienti, un uomo di 69 anni affetto da SLA, gli studiosi hanno isolato il Rummeliibacillus suwonensis, un batterio Gram positivo anaerobio.

Il trial clinico mondiale

L’isolamento del Rummeliibacillus suwonensis è avvenuto nell’ambito del primo trial clinico mondiale su modello umano che studia la possibile interazione tra microbiota intestinale, sistema immunitario e Sclerosi Laterale Amiotrofica, una grave malattia multisistemica, caratterizzata da una progressiva debolezza muscolare e da disfunzione cognitiva. Il trial clinico vede coinvolti la professoressa Jessica Mandrioli, Neurologa dell’Azienda ospedaliera Universitaria Modena, il professore Amedeo Amedei, Immunologo dell’Università di Firenze e il professore Luca Masucci, responsabile dell’Unità Operativa di Diagnostica Molecolare e manipolazione di Microbiota del Dipartimento di Scienze di Laboratorio e Infettivologiche del Policlinico A. Gemelli e ricercatore dell’Università Cattolica.

«Una evidenza che potrebbe aprire scenari molto interessanti – spiega Luca Masucci -. Questo batterio è stato precedentemente isolato in campioni ambientali. Riscontrare tali tipi di batteri “inusuali” consente di monitorare l’evoluzione e/o il passaggio di questi dall’ambiente all’uomo e il loro possibile ruolo come concausa in disturbi intestinali o sistemici. Questo significa che, laddove le nostre ricerche dovessero concretizzarsi, si potrebbe valutare un trattamento rivolto a quei pazienti con SLA che presentino un’alterazione dei T-reg e, potenzialmente, potrebbe essere in grado di rallentare la progressione della patologia».

Il microbioma

Ma andiamo con ordine. Per comprendere meglio l’importanza di questa scoperta è necessario innanzitutto capire che cos’è il microbioma intestinale e quali sono le sue funzioni. Per le sue dimensioni – supera i 3 Kg di peso – è ormai considerato da molti un vero e proprio organo, interessato da un boom di ricerche, esplose negli ultimi 10 anni, passando da qualche centinaio di lavori l’anno, prima del 2010, alle decine di migliaia di pubblicazioni del 2021. «Il microbiota intestinale – spiega Masucci – è un ecosistema complesso composto da trilioni di microrganismi che sono cruciali per la salute umana. Al momento abbiamo a disposizione due opzioni per esplorarne la complessità: la metagenomica e la colturomica. Quest’ultimo è un approccio che utilizza varie condizioni di coltura (giorni di incubazione, fattori di arricchimento della coltura e temperatura di crescita) e la successiva analisi dei componenti del microbioma, attraverso la spettrometria di massa ed eventualmente il loro sequenziamento». Il Rummeliibacillus suwonensis è stato isolato proprio grazie ad uno speciale protocollo di colturomica, messo a punto dai ricercatori del Gemelli.

Lo studio continua

Da 6 anni, il gruppo del professor Masucci, del quale fanno parte il dottor Gianluca Quaranta, il dottor Giovanni Fancello e la dottoressa Alessandra Guarnaccia, si dedica all’isolamento di ceppi batterici difficilmente coltivabili, mettendo insieme una collezione, cosiddetta “ceppoteca”, di circa 400 diverse specie batteriche. Questo approccio metodologico consente di isolare ceppi batterici potenzialmente correlati a patologie intestinali o sistemiche, da sottoporre a successive valutazioni. «Rummeliibacillus suwonensis non è stato al momento associato a quadri clinici – conclude il professor Masucci – Ciò porrebbe le basi per futuri studi di relazione tra ospite e microrganismo, in un’ottica di “one health” e di medicina personalizzata».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Un nuovo dispositivo legge il pensiero e lo traduce in parole
Un supporto rivoluzionario in grado di aiutare le persone che hanno perso la capacità di comunicare a causa di una malattia neurologica o un trauma. E' quello che promette un nuovo dispositivo messo a punto da un gruppo di neuroscienziati, neurochirurghi e ingegneri della Duke University, che è in grado di leggere il pensiero e tradurlo in parole con una velocità senza precedenti
Sla: studio italiano scopre causa comune con invecchiamento, aperta strada a nuove terapie
L'invecchiamento e le malattie neurodegenerative, come la SLA, hanno una base molecolare comune. A individuarla è uno studio italiano co-coordinato dalle università di Cagliari e Sapienza di Roma e pubblicato su Cell Death and Discovery
di V.A.
Cordoglio di Fondazione AriSLA per la scomparsa di Paolo Annunziato
AriSLA, Fondazione italiana di ricerca sulla SLA, esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Paolo Annunziato, dopo una lunga battaglia contro la SLA. Il Presidente di Fondazione AriSLA, Mario Melazzini, commenta: “Siamo molto grati a Paolo Annunziato per aver voluto mettere al servizio della ricerca scientifica sulla SLA la sua passione e spessore intellettuale, che hanno […]
Tumori: il microbiota intestinale può aumentare l’efficacia dell’immunoterapia
L'immunoterapia ha rivoluzionato il trattamento di molte forme di tumore. Tuttavia, non tutti i pazienti ne beneficiano allo stesso modo e ancora oggi non ne conosciamo chiaramente le motivazioni. Ora un nuovo studio dell'Harvard Medical School e del Dana-Farber Cancer Institute suggerisce un nuovo possibile fattore chiave che potrebbe influenzare i risultati della terapia immunitaria:  il microbiota intestinale di un individuo, ovvero quei miliardi di microorganismi che vivono nell'intestino umano
Nasce la banca dati delle voci per i malati di SLA. Schillaci: «Massimo impegno nella ricerca»
Grazie al progetto promosso da Università Campus Bio-Medico di Roma, Centri Clinici NeMO, Nemo Lab, Translated, Dream On e AISLA ogni persona con SLA potrà accedere a un servizio di Voice Banking per conservare la voce e beneficiare dell’utilizzo della sintesi vocale personale. Sostegno anche dal Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus e dal premier Giorgia Meloni che hanno inviato un videomessaggio
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...