A dare l’annuncio un portavoce di AstraZeneca. Dopo una «reazione avversa e imprevista» in uno dei candidati, il trial Oxford è sospeso
È stato sospeso lo sviluppo del vaccino del team Oxford/AstraZeneca a causa di una «reazione negativa e imprevista» su uno dei partecipanti. Il mondo si è svegliato con questa notizia, riportata da uno dei portavoce della società AstraZeneca, che ha indicato la necessità di esaminare la «malattia potenzialmente inspiegabile». A riferirlo il Guardian sulle prime pagine del mattino.
Per il momento questa reazione è stata registrata in un solo partecipante e, in questi casi, la momentanea sospensione è d’obbligo. «In quanto parte degli studi globali randomizzati e controllati in corso sul vaccino contro il coronavirus di Oxford, il nostro processo di revisione standard è stato attivato e abbiamo volontariamente sospeso la vaccinazione per consentire la revisione dei dati di sicurezza da parte di un comitato indipendente», ha proseguito il portavoce.
«Si tratta di un’azione di routine che deve avvenire ogni volta che è presente una malattia potenzialmente inspiegabile in una delle prove, mentre viene indagata, assicurandoci di mantenere l’integrità delle prove. Nei grandi trial le malattie si verificano per caso, ma devono essere riviste in modo indipendente per verificarlo attentamente», ha spiegato. «Stiamo lavorando per accelerare la revisione del singolo evento per ridurre al minimo qualsiasi potenziale impatto sulla tempistica dello studio. Ci impegniamo per la sicurezza dei nostri partecipanti e per i più elevati standard di condotta nelle nostre prove».
Il vice ufficiale medico capo australiano Nick Coatsworth ha detto che la pausa del processo «non toglie assolutamente quel vaccino dal tavolo». «In un certo senso, questo rafforza il fatto che, nonostante la natura accelerata dello sviluppo del vaccino, la sicurezza è in prima linea nella mente di tutti. Sarebbe un processo abbastanza standard se ci fosse una reazione molto severa e non fossero sicuri che fosse collegata anche al vaccino», riporta il Guardian.