Il ministro della Salute ha riferito sulla situazione italiana: «Gli Ecdc hanno indicato il tasso di incidenza del virus, Italia a 23»
«Gli Ecdc hanno indicato il tasso di incidenza del virus di tutti i Paesi europei nelle ultime due settimane rispetto a 100 mila abitanti: Spagna 205, Francia 88, Croazia 87, Romania 84, Italia a 23». Ha iniziato così l’informativa al Senato il ministro della Salute Roberto Speranza, per riferire l’attuazione delle misure anti-Covid. «I numeri ci dicono alcune cose – ha aggiunto il ministro – in primis che il lockdown in Italia ha funzionato. E che il comportamento degli italiani e le misure del Governo e delle Regioni sono riuscite a piegare la curva e ci consentono un significativo vantaggio rispetto alla maggioranza dei Paesi Ue». Speranza ha poi ringraziato gli uomini e le donne del Servizio Sanitario Nazionale, dedicando un pensiero alla loro resilienza.
«Voglio utilizzare questo passaggio in Parlamento per chiarire che il Governo nazionale, nei suoi provvedimenti formali, non aveva mai autorizzato la riapertura delle discoteche. Ma com’è noto, dal 16 di maggio le Regioni hanno la facoltà non solo di misure più restrittive, ma anche di mettere in campo misure meno restrittive, e dentro quest’ambito alcune Regioni hanno utilizzato queste facoltà», ha voluto chiarire. Ribadendo inoltre l’ordinanza che ora sospende ogni attività di ballo e obbliga le mascherine dopo le 18. Si è rivolto poi ai giovani chiedendo loro il rispetto delle regole e un aiuto ulteriore per fronteggiare l’autunno. Ha notato inoltre che si registra un «fortissimo abbassamento dell’età media dei contagi», scesa ora a 29 anni in Europa.
«La priorità assoluta è la riapertura delle scuole», ha ripetuto spiegando il senso di certe limitazioni. «Tutte le scuole riapriranno nel mese di settembre e riapriranno in sicurezza», ha aggiunto il ministro. «Tutti i sacrifici che stiamo tenendo in piedi – ha ricordato Speranza – hanno come obiettivo fondamentale la riapertura. Chiudere le scuole è stata la nostra scelta più difficile e riaprirle ora è davvero la nostra priorità assoluta». «In caso di positivi a scuola interverranno le aziende sanitarie», ha aggiunto.
«I problemi della scuola vengono da stagioni precedenti, ma non nascondiamo cosa stiamo facendo: 2,9 miliardi di euro per la ripartenza, 97 mila assunzioni e 2,4 milioni di nuovi banchi – ha proseguito – Dobbiamo lavorare insieme per ritrovare lo spirito che abbiamo avuto nei momenti più difficili, serve un nuovo patto che coinvolga tutti. Questa è una sfida che si vince solo uniti».
«Sul vaccino antinfluenzale abbiamo la necessità di costruire, quest’anno, una campagna più forte rispetto a quella fatta negli anni passati. Proprio perché i sintomi sono simili al Covid-19 e questo potrebbe arrecare difficoltà al Ssn. Le Regioni tutte hanno fortemente irrobustito la loro offerta del vaccino e ieri è stata fatta una riunione aprendo un tavolo con i farmacisti italiani esattamente su questa materia», ha introdotto poi la questione vaccini. Ha confermato, inoltre, il contratto tra Commissione Europea e Astrazeneca che afferma che, una volta testata la sicurezza del vaccino anti-Covid, le prime dosi saranno disponibili entro la fine del 2020.
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