Salute 4 Novembre 2014 18:12

Spesa sanitaria, aumenta il gap tra Italia e Paesi Ue

Secondo il decimo “Rapporto Sanità” di Tor Vergata firmato da CREA-Sanità spendiamo il 25% in meno rispetto alla media dell’Eurozona

Spesa sanitaria, aumenta il gap tra Italia e Paesi Ue

In Italia si spende troppo per la sanità? Nient’affatto. La quantità di soldi pubblici che il nostro Paese eroga per far girare l’intero SSN è molto inferiore rispetto alla media degli altri membri della Ue.

Questo è il dato che emerge dal  decimo “Rapporto Sanità” dell’Università Tor Vergata di Roma. Il documento, elaborato dai ricercatori del Consorzio per la Ricerca Economica Applicata in Sanità (CREA-Sanità) e presentato nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati, contiene dati molto interessanti. Come quello che riguarda il gap esistente tra la spesa sanitaria pro-capite italiana e quella del resto dei Paesi dell’Eurozona che continua ad allargarsi velocemente: dal 2002 al 2012 è infatti aumentato del 5,7%, toccando il -25,2%. Dato che aumenta se facciamo riferimento alla spesa relativa agli over 65, nel nostro Paese inferiore rispetto alla media europea del 34,9%.

Disparità esistono anche all’interno del territorio nazionale: le regioni del nord registrano una differenza di spesa sanitaria rispetto ai Paesi dell’EU 15 (ovvero quelli che sono entrati per primi nell’Eurozona) del -20,1%, mentre il dato relativo a quelle del sud raggiunge il -33,3%. Numeri che si fanno ancora più significativi se si calcola che per le Regioni settentrionali la differenza di Pil con gli altri 15 Paesi è del 4%, mentre il gap tra questi e il nostro Mezzogiorno raggiunge i -42,1%.

Le differenze tra Regioni non si fermano qui. Le variazioni di spesa pro-capite tra quelle settentrionali e quelle meridionali restano molto significative: per fare un esempio, tra Valle d’Aosta e Campania il differenziale di spesa è di 3.169 euro per cittadino nel primo caso e di 2.061 nel secondo. La percentuale totale del gap raggiunge, in questo modo, il 53,8%. Un dato che non cambia molto se si elimina l’effetto demografico: tra le due regioni la differenza si assottiglia solo un po’ scendendo al 48,3%.

Articoli correlati
La Sanità è diventata un bene di lusso, cresce l’impoverimento delle famiglie
Secondo il 19° Rapporto del CREA Sanità "al Ssn servono 15 miliardi per non aumentare il distacco dal resto dell’UE, personale carente e sottopagato. Rispetto ai partner EU, il nostro Paese investe meno nella Sanità, aumenta la spesa privata ed è a rischio l’equità del sistema". Digitalizzazione necessaria per le “nuove cronicità"
Medici e cittadini contro la deriva del Ssn: manifestazioni il 15 giugno nelle piazze e sciopero in vista
Fermare la deriva verso cui sta andando il nostro Servizio sanitario nazionale, con liste di attesa lunghissime per accedere alle prestazioni, personale medico e infermieristico allo stremo, contratti non rinnovati e risorse insufficienti per far fronte all’invecchiamento progressivo della nostra popolazione e dunque della crescente richiesta di cure per malattie croniche. E’ l’appello che arriva […]
SSN, Camera approva mozioni. Quartini (M5S): «Investire almeno il 10% della spesa sanitaria in prevenzione»
Il capogruppo pentastellato in commissione Affari sociali boccia le politiche sulla sanità del governo Meloni: «Continua definanziamento, almeno 8% del PIL vada a spesa sanitaria». E contesta il numero chiuso a Medicina
Sanità, Cittadini (Aiop): «SSN pilastro fondamentale, Governo lo tuteli»
Secondo la presidente Aiop Cittadini «oltre ai problemi strutturali che affliggono il sistema da anni, la pandemia, la guerra russo-ucraina e la crisi energetica stanno mettendo in grande difficoltà il SSN e più volte abbiamo evidenziato il pericolo che si debba ricorrere al blocco delle prestazioni sanitarie a causa del caro bollette e di una crisi che investe a catena l’intero indotto del settore»
Oltre il 37% dei medici è pronto a lasciare il SSN per lavorare a gettone
Circa 4 medici su 10 sono pronti a lasciare il posto fisso in ospedale per lavorare come gettonisti. È il risultato emerso da un sondaggio flash proposto dalla Federazione CIMO-FESMED ad un campione di 1000 medici. Si rischia di dover celebrare presto il funerale del nostro Servizio sanitario nazionale
di Redazione
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...