La due giorni organizzata da Federsanità ha preso il via al Policlinico Umberto I di Roma. Frittelli: «Solo se impareremo l’importanza della comunicazione per la salute, potremo contribuire alla salvaguardia del nostro SSN. Se sapremo comunicarlo, in ogni occasione, sarà più facile in ogni sede riuscire a difenderlo»
«Una comunicazione accurata, efficace e tempestiva è uno degli strumenti principali di promozione e tutela della salute. Comunicare in modo corretto, contrastare le fake news, può fare la differenza in una situazione di emergenza. È questa una delle lezioni che abbiamo appreso nel corso di una pandemia che ci ha visto fare i conti anche con il virus della disinformazione. Oggi, anche in tema di comunicazione, è il tempo giusto per far tesoro degli insegnamenti del Covid-19: la sfida più importante del nostro presente». È questo il fulcro del messaggio del ministro Speranza inviato agli Stati generali della comunicazione per la salute. L’evento organizzato da Federsanità ha preso il via oggi al Policlinico Umberto I di Roma. Ha visto come partner autorevoli ISS, Fnomceo, Fnopi, Gimbe e Ordine dei Giornalisti.
Il convegno ruota attorno al ruolo decisivo della comunicazione in sanità. Il tema centrale, l’importanza di fornire informazioni esaustive, efficaci ed affidabili ai cittadini soprattutto in una fase di emergenza. Comunicatori, giornalisti, social media manager di aziende sanitarie e professionisti del SSN si sono alternati con interventi istituzionali, relazioni e momenti di discussione e confronto.
Ad aprire i lavori il Direttore Generale del Policlinico Umberto I, Fabrizio d’Alba, insieme alla Presidente di Federsanità, Tiziana Frittelli. «Questo evento – ha detto la presidente – è nato da un monito spontaneo quando nei momenti più duri dell’emergenza pandemica, molte aziende sanitarie e ospedali sono stati vittime di attacchi informatici che hanno messo a rischio l’erogazione dei servizi pubblici di assistenza e cura di pazienti. Gruppi non ben identificati, tramite la “maschera del no vax”, hanno fatto viaggiare in rete messaggi di incitazione all’odio contro le strutture sanitarie e chi vi lavora con dedizione e sacrificio ogni giorno. Conseguenza immediata – ha continuato – il ripresentarsi di episodi di violenza verbale e fisica contro i nostri operatori e le nostre strutture».
Federsanità ha quindi deciso di lanciare l’esortazione “Non smettiamo di comunicare” per «contrastare con la trasparente e corretta informazione il clima di intolleranza verso le nostre strutture. Difendere e disseminare i valori universalistici e solidaristici del nostro servizio sanitario nazionale. Condividere – ha aggiunto – con tutti gli stakeholder obiettivi, proposte programmi. Solo se impareremo, insieme, l’importanza della comunicazione per la salute, potremo contribuire alla salvaguardia del nostro SSN, uno dei beni più preziosi del nostro Paese. Se sapremo comunicarlo, in ogni occasione, sarà più facile in ogni sede riuscire a difenderlo» ha concluso Frittelli.
Il Presidente dell’Istituto superiore di sanità (ISS) Silvio Brusaferro ha ricordato nel suo intervento che «il SSN si è dimostrato, in pandemia, un bene prezioso. Attuale ed essenziale, dobbiamo potenziarlo e rafforzarlo». Poi sulla situazione epidemiologica che stiamo vivendo, ha detto: «Stiamo affrontando questa nuova fase grazie alla scienza, alla tecnologia e all’organizzazione dei servizi e all’impegno di tutti i professionisti. Ne stiamo uscendo anche nella maniera migliore possibile. Dobbiamo guardare con fiducia il futuro».
Il Presidente Fnomceo Filippo Anelli ha proposto di modificare il Codice di deontologia medica perché non si parli più soltanto di comunicazione medico-paziente ma di come i medici possano utilizzare la comunicazione per raggiungere obiettivi di salute. «Anche la comunicazione fatta da voi giornalisti – ha spiegato ai nostri microfoni – deve diventare uno strumento per consentire alla nostra comunità nazionale e a tutti i cittadini di raggiungere quegli obiettivi di salute fondamentali. Se condividiamo gli obiettivi il numero delle fake news probabilmente diminuisce. Ma soprattutto diventiamo efficaci per far stare bene la gente. Tutti noi dobbiamo mettere al primo posto gli interessi di carattere generale. Qualche volta abbiamo avuto l’impressione che egli interessi di carattere economico siano stati prevalenti» ha sottolineato. Anelli ha poi ricordato le iniziative della Fnomceo per combattere la disinformazione. Dal sito “Dottoremeveroche” alle campagne per stimolare l’opinione pubblica sui temi importanti per la professione medica e la salute dei cittadini.
La presidente della Fnopi, Barbara Mangiacavalli ha evidenziato l‘essenziale contributo degli infermieri nel SSN e nella comunità, dopo due anni di pandemia. «Il nuovo infermiere è un professionista laureato e sempre più frequentemente specializzato mediante master e percorsi di alta formazione post-universitaria». Nel suo lavoro, l’informazione corretta «ha un ruolo fondamentale – ha precisato Sanità Informazione -. Possiamo essere i professionisti più attenti nei confronti dell’assistito, dell’equipe e dell’istituzione sanitaria e sociosanitaria per cui lavoriamo. Ma se il messaggio che esce distorce il contenuto o si affida a stereotipi che appartengono al passato si crea un danno nei confronti del rapporto di fiducia che dobbiamo instaurare con i cittadini».
La Mangiacavalli ha criticato infatti «una certa stampa e televisione, che è rimasta “affezionata” a una vecchia e retorica rappresentazione dell’infermiere, ma più in generale di tutte le professioni sanitarie». E ha lanciato un appello a tutti gli attuali player del mercato delle fiction tv. «Nella fase di scrittura e nell’allestimento delle scenografie si interpellino gratuitamente, tramite Federsanità, noi professioni sanitarie, noi aziende sanitarie e ospedaliere, per descrivere e rappresentare in modo coerente i contesti professionali, sanitari e ospedalieri che ci vedono coinvolti. Eviterebbero degli scivoloni loro, e aumenterebbe di molto il gradimento da parte del pubblico» ha concluso.
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