Device ormai immancabili nella borsa dei camici bianchi. Indispensabile potenziare la rete del Ssn
Arranca in salita il processo di digitalizzazione della sanità italiana. Proprio ora che servirebbe lo sprint decisivo, uno studio del Politecnico di Milano fa registrare un segno negativo (-11%) nella spesa per le soluzioni Ict nelle strutture sanitarie italiane.
Gli investimenti complessivi per la digitalizzazione della sanità pubblica italiana, nel 2013, si sono ridotti ulteriormente del 5%, fermandosi a 1,17 miliardi di euro, una cifra che vale appena l’ 1,1% del totale delle uscite pubbliche destinate al comparto sanitario, con una media di 19,72 euro per abitante.
In compenso, però, si registra un vero e proprio boom di smartphone e tablet tra i medici di famiglia. L’uso di device mobili arriva a superare anche il 60% tra i camici bianchi, che attraverso i dispositivi portatili non si limitano ad inviare certificati di malattia online, ma sono anche in grado di seguire a distanza i pazienti accedendo alle loro schede. Contestualmente si registra un incremento dei servizi dei quali i cittadini usufruiscono sfruttando le nuove tecnologie: le app su salute e benessere restano sempre in pole position, ma sono in crescita anche il download dei referti medici, l’accesso via mobile a informazioni sui servizi di un’azienda sanitaria e lo scambio di mail con il proprio medico. Risulta basso invece il livello di utilizzo legato a strumenti di telemonitoraggio.
Innovazione e tecnologia hanno dunque bisogno di terreno fertile, rappresentato appunto da un sistema in cui la digitalizzazione sia il cardine. Il Governo si sta muovendo in questa direzione attraverso il Fascicolo Sanitario Elettronico, che rappresenta un punto chiave sull’eHealth, seppur sia un obiettivo economicamente complicato da raggiungere. Soprattutto perché, a discapito dell’intenzione di una rapida modernizzazione, la spending review ha seminato parecchie mine lungo questo percorso. Nel frattempo comunque le aziende stanno investendo ingenti risorse sulla Cartella Clinica Elettronica, sui sistemi di front-end e sulle soluzioni Ict per la gestione amministrativa e delle risorse umane, auspicando un’inversione di tendenza anche da parte dello Stato. Se nella borsa del medico smartphone e tablet sono strumenti ormai indispensabili è, dunque, necessaria una riforma per cui le tecnologie digitali mettano in rete il sistema.