Salute 4 Aprile 2019 17:21

#StorieRare | Vivere con l’ipertensione polmonare si può, lo insegna Giulia: «Grazie all’umanità dei medici non ho mai perso la speranza»

La storia della giovane illustratrice è un inno alla vita: all’età di 23 anni scopre la malattia rara e da allora lotta per avere un’esistenza normale. La svolta con il trapianto di polmone: «Per me è stata una rinascita»

«Quando ho scoperto la malattia, avevo 23 anni. Ero molto giovane, ma bastava che percorressi 500 metri in piano per entrare in affanno ed essere costretta a fermarmi come se avessi percorso kilometri». È iniziata così per Giulia, oggi 37enne, la lunga convivenza con l’ipertensione arteriosa polmonare, una malattia rara progressiva che colpisce soprattutto le donne tra i 20 e i 40 anni (in Italia si stima che le persone colpite siano 2mila).

Un percorso che ha visto Giulia, illustratrice romana di 37 anni, combattere giorno dopo giorno, metro dopo metro, affrontando anche un trapianto di polmone: convivere con la malattia senza rinunciare al sogno di una vita normale. «Mi venivano le labbra viola, avevo sintomatologie come se avessi una carenza di ossigeno», racconta Giulia a Sanità Informazione. «Il medico di base all’inizio pensò a una bronchite. Dopo alcuni mesi i sintomi si aggravarono. Andai a fare una lastra e mi chiamarono subito. Avevo la parte destra del cuore gonfia il doppio rispetto alla sinistra. Così fui ricoverata all’ospedale Sant’Eugenio di Roma. Restai lì qualche settimana, ma fui fortunata: scoprirono subito la malattia. Ma io so di persone che per anni sono andate avanti senza che gli fosse diagnosticata questa malattia».

LEGGI ANCHE: #STORIERARE | LA SINDROME DI PRADER-WILLI, QUI BAMBINI CHE NON RIESCONO A SMETTERE DI MANGIARE

L’ipertensione arteriosa polmonare è una malattia rara, progressiva, caratterizzata da pressione sanguigna pericolosamente alta e resistenza vascolare. Le alterazioni strutturali dei vasi sanguigni creano infatti un’aumentata resistenza al flusso del sangue pompato dal cuore e questo determina un progressivo affaticamento per il ventricolo destro che può culminare nello scompenso cardiaco anche mortale. Più in generale i sintomi sono affanno, vertigini e stanchezza: sintomi vaghi, e infatti uno dei grandi problemi di questa malattia, così come di molte altre malattie rare, è la difficoltà e il ritardo nella diagnosi. Per Giulia comincia allora un lungo via vai con Bologna, dove all’epoca c’era l’unico centro per la cura di questa malattia presso il Policlinico S.Orsola-Malpighi.

Se in un primo momento, grazie ad alcuni medicinali, la malattia sembrava sotto controllo, il destino stava per complicare decisamente le cose. «Purtroppo la malattia è degenerativa – spiega Giulia – così ad un tratto mi aggravai di botto: fui colpita da emorragie ai polmoni. Mi installarono un macchinario collegato direttamente con i polmoni e potei così andare avanti per un po’».

Per Giulia però la svolta arriva con il trapianto: otto anni dopo la diagnosi di ipertensione polmonare Giulia va in sala operatoria per avere dei polmoni nuovi: «Con il trapianto è cominciata un’altra vita: i primi tempi riuscivo ad andare in bicicletta e in palestra. Cose poco pesanti, poco affaticanti. I primi giorni dopo la terapia intensiva ti reinsegnano a sbadigliare, a starnutire, a tossire. È un ricominciare da capo. Alcune persone la prendono a male e pensano: ‘una persona è morta per me’. Per me è stata una rinascita. In modo indiretto sono venuta a sapere che i polmoni li avevo presi da una ragazza. Io l’ho visto come un dono: è un donare una nuova vita da una vita che si sta spegnendo, quindi è come far continuare quella vita».

Giulia così comincia la vita con i polmoni nuovi: tolte le limitazioni del caso (niente montagna oltre i 3mila metri, niente subacquea, evitare botte e contraccolpi), ora ha la possibilità anche di fare moderato fitness, andare a ballare con gli amici o fare un viaggio. «Anche prima le potevo fare – sottolinea – ma con più accortezza: non mi sono mai fermata davanti a nulla.

Quali consigli dare a una persona che scopre oggi di avere l’ipertensione polmonare? «Sono importanti famiglia e amici, bisogna sforzarsi di essere equilibrati. Anche per una persona che ti sta accanto non è facile gestire la situazione: deve riuscire ad avere la lucidità di non essere troppo ansioso ma neanche di sottovalutare la cosa. Per il paziente è importante capire quali sono i limiti che può superare e quali no, sempre seguendo l’indicazione dei medici. Io ho riscontrato l’estrema umanità dei medici: da una parte mi spiegavano la situazione anche se era difficile spiegare una cosa del genere a una ragazza di 24 anni, dall’altra però mi hanno dato sempre la speranza che comunque avremmo risolto. È stato essenziale. Questo ha creato una fiducia reciproca. Bisogna organizzarsi al meglio per seguire la terapia e fare di tutto per non chiudersi, cercare di avere una vita il più possibile equilibrata e prendersi i propri svaghi».

Articoli correlati
Sclerosi multipla: trapianto di staminali cerebrali sicuro e duraturo
Il trapianto di cellule staminali cerebrali in pazienti affetti da sclerosi multipla secondaria progressiva è sicuro, molto ben tollerato e con possibili effetti duraturi e protettivi da ulteriori danni al cervello dei pazienti. È questo quanto emerge dallo studio coordinato dall’Ospedale IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo e ideato da Angelo Vescovi dell’Università di Milano – Bicocca. I risultati di questa sperimentazione clinica di fase 1 sono stati pubblicati in copertina sulla rivista Cell Stem Cell
Midollo osseo, la guerra non ferma i trapianti: 5 donazioni tra Italia, Israele e Ucraina
I conflitti in Medio Oriente e in Ucraina non fermano le donazioni e i trapianti di midollo osseo. Sono stati ben cinque i prelievi di cellule-salva vita coordinati dal nostro paese nonostante le difficoltà logistiche connesse alle crisi internazionali
di V.A.
Sclerosi multipla, la terapia con cellule staminali può rallentare la progressione della malattia recidivante
Un gruppo di ricercatori svedesi ha valutata la sicurezza e l’efficacia della terapia con cellule staminali quando utilizzata come trattamento di routine piuttosto che in condizioni di sperimentazione clinica. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Neurology Neurosurgery & Psychiatry
Un trapianto di cellule polmonari potrebbe «curare» la BPCO
Per la prima volta, i ricercatori hanno dimostrato che è possibile riparare il tessuto polmonare danneggiato nei pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) utilizzando le cellule polmonari degli stessi pazienti
Trapianto: nuovo dispositivo monitora i primi segni di rigetto
È più piccolo di una moneta, ma ha enormi potenzialità per coloro che subiscono un trapianto. Si tratta del primo dispositivo elettronico, messo a punto dai ricercatori della Northwestern University, che è in grado di monitorare in modo continuo la salute degli organi trapiantati in tempo reale
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...