Lo dimostra uno studio clinico randomizzato che ha coinvolto un campione di volontari adulti, impiegati in un grande centro medico accademico che riferivano uno stress da lieve a moderato
Bastano 10 minuti di meditazione al giorno, anche praticata in autonomia lasciandosi guidare da un’app, per ridurre il carico di stress, sia quello generalizzato, sia quello lavorativo. Lo dimostrano i dati di un trial clinico pubblicato su Jama Network Open e condotto da Rachel Radin dell’Università di San Francisco. I ricercatori, nel condurre la loro indagine, sono partiti da un quesito specifico: “La meditazione digitale può migliorare lo stress generale e lo stress correlato al lavoro tra i dipendenti di un grande centro medico accademico?”. Per rispondere alla domanda, gli studiosi hanno avviato uno studio clinico randomizzato che ha incluso un campione di volontari adulti, impiegati in un grande centro medico accademico che riferivano uno stress da lieve a moderato e che avevano un accesso regolare ad un dispositivo connesso al web e parlavano correntemente l’inglese. I criteri di esclusione includevano l’essere un meditatore abituale. I partecipanti hanno completato misure dei livelli di stress all’inizio dello studio, a otto settimane ed a quattro mesi per valutare stress, tensione lavorativa, burnout, impegno lavorativo. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi, uno partecipava ad un programma di meditazione digitale, mentre il gruppo di controllo restava semplicemente in lista d’attesa per un successivo coinvolgimento. I partecipanti al gruppo di intervento sono stati istruiti a completare 10 minuti di meditazione al giorno per otto settimane.
Gli esperti hanno valutato la variazione del punteggio della ‘scala dello stress percepito (pss)’ a otto settimane. Sono stati inclusi 1.458 individui di cui 1.178 donne. In tutto, 728 partecipanti hanno eseguito 10 minuti di meditazione al giorno. Rispetto al gruppo di controllo (730), i primi hanno mostrato miglioramenti nello stress percepito e in tutte le misure di esito secondario (stress lavorativo, depressione etc). Questi miglioramenti sono rimasti costanti a quattro mesi dall’inizio del ciclo di meditazione. Coloro che hanno utilizzato l’applicazione da cinque a 9,9 minuti al giorno rispetto a meno di cinque minuti al giorno hanno mostrato una maggiore riduzione dello stress (differenza media del punteggio -6,58). “I risultati suggeriscono che un breve programma digitale basato sulla consapevolezza è un metodo facilmente accessibile per ridurre la percezione dello stress“, scrivono i ricercatori nelle conclusioni della pubblicazione. Per gli studiosi i livelli di salute mentale negli Stati Uniti hanno raggiunto il minimo storico e lo stress lavorativo potrebbe essere tra le principali cause. “Circa l’8% dei costi sanitari negli Stati Uniti è attribuibile a fattori di stress correlati al lavoro e la pandemia di Covid-19 ha peggiorato questi impatti, in particolare tra i professionisti sanitari, con il 45% che segnala alti livelli di burnout lavorativo”, aggiungono gli studiosi.
“In questo studio clinico randomizzato, un intervento di meditazione digitale ha ridotto la percezione di stress, tensione lavorativa e burnout e ha migliorato l’impegno lavorativo, la consapevolezza e il benessere generale tra i dipendenti di un grande centro medico accademico. Mentre passiamo a una ‘nuova normalità’ in un mondo post-pandemia, c’è un’urgente necessità di identificare soluzioni per migliorare il benessere dei dipendenti – suggeriscono i ricercatori nelle conclusioni dello studio -. Dati i forti effetti della meditazione digitale e il basso costo, una maggiore diffusione nei contesti lavorativi potrebbe essere utile. Sono necessari studi futuri per migliorare l’aderenza e caratterizzare meglio i meccanismi di trattamento. I luoghi di lavoro potrebbero anche prendere in considerazione l’idea di apportare modifiche a livello organizzativo per migliorare il benessere dei dipendenti. Dati i collegamenti consolidati tra stress lavorativo cronico e disregolazione metabolica, accertati anche dallo studio pilota del nostro gruppo che ha rilevato diminuzioni della circonferenza della vita con questo stesso intervento, la ricerca futura dovrebbe anche indagare i benefici per la salute in generale e i risparmi sanitari che ne derivano pure per i datori di lavoro”, concludono gli autori della ricerca.
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