Centinaia gli emendamenti presentati al DL 1 del 2022 che introduce l’obbligo vaccinale per gli over 50. Coraggio Italia chiede di estendere l’obbligo agli over 18. Mentre il M5S chiede tamponi calmierati in base al reddito. Richiesta bipartisan per consentire anche a chi ha il Green pass base di fruire dei trasporti marittimi
Il primo decreto-legge del 2022 ha segnato una svolta nella campagna vaccinale anti Covid: il governo, infatti, ha deciso di estendere l’obbligo a tutti gli over 50, considerando questa categoria di persone le più esposte al pericolo di malattia severa da Sars-Cov2.
Il decreto, che ora si trova all’esame della commissione Affari sociali della Camera, è però soggetto al fuoco di fila incrociato degli emendamenti delle forze politiche: sono diverse centinaia quelli presentati, molti da parte delle opposizioni rappresentate da L’Alternativa e da Fratelli d’Italia, ma numerosi provengono anche dalle fila della maggioranza, in particolare su scuola e trasporti dove l’applicazione del Green Pass e delle regole sulla quarantena stanno creando non pochi disagi.
Ad ogni modo, qualcosa bisognerà cambiare: il Comitato per la legislazione di Montecitorio ha approvato il parere sul decreto suggerendo di chiarire se la multa di 100 euro per i non vaccinati over 50 possa esser applicata più di una volta e di inserire direttamente al livello legislativo, e non amministrativo, l’individuazione dei servizi necessari che servono per assicurare il “soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona”.
Sull’introduzione dell’obbligo vaccinale, Fratelli d’Italia e L’Alternativa hanno presentato numerosi emendamenti per abrogare l’intero articolo 1 che introduce la norma.
Fratelli d’Italia propone anche di ridurre il periodo di validità dell’obbligo dal 15 giugno al 31 marzo 2022 (mentre Francesco Sapia de L’Alternativa arriva addirittura al 9 marzo).
C’è però anche chi ritiene insufficiente l’obbligo dal 50esimo anno di età: Giorgio Trizzino (Misto) propone di estendere l’obbligo dal quinto anno d’età, Fabiola Bologna (Coraggio Italia) dal diciottesimo.
Molti emendamenti si sono concentrati sul caso di over 50 guariti dal Covid: per loro vale l’obbligo? Su questo il decreto mantiene una certa ambiguità. Un emendamento del MoVimento 5 stelle, a prima firma Gilda Sportiello, prevede che in questi casi la vaccinazione sia differita fino alla data di effettuazione della vaccinazione da eseguirsi entro sei mesi dall’accertamento dell’infezione attraverso test antigenico o molecolare. Leda Volpi (Alternativa) punta invece ad esonerare i guariti dall’obbligo e anche i soggetti che risultino avere positività anticorpale dopo test sierologico.
Giorgio Trizzino, per convincere i più scettici, vuole consentire a chi non ha ancora iniziato alcun ciclo di vaccinazione di potersi far prescrivere il vaccino Novavax che sembrerebbe essere più gradito agli scettici in quanto diverso dai vaccini a mRNA.
Mentre il M5S (primo firmatario Niccolò Invidia) chiede invece che le regioni, tramite le Asl e i MMG, individuino i soggetti che non hanno ancora provveduto a effettuare la prima dose di vaccino e provvedano alla presa in carico di tali soggetti con visite, anche domiciliari predisponendo una scheda informativa per ognuno di tali soggetti dalla quale evincere la situazione sanitaria individuale e i motivi della mancata vaccinazione.
Sebbene la previsione di un indennizzo in caso di effetto avverso correlato al vaccino sia stata prevista solo da poco con il Decreto Sostegni Ter che ha previsto uno stanziamento di 150 milioni di euro, diversi emendamenti trattano il tema. La Lega, con Panizzut, propone una più ampia previsione dell’indennizzo che dovrebbe spettare “a coloro che abbiano riportato lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica, a causa di vaccinazioni per la prevenzione delle infezioni da SARS-CoV- 2 ovvero a causa di altre vaccinazioni eseguite su raccomandazione delle autorità sanitarie per la più ampia copertura della popolazione, per la tutela della salute collettiva”.
Il M5S punta, invece, a disporre una norma che non decurti i giorni di malattia per eventi avversi certificati dal medico di famiglia correlati al vaccino. Marcello Gemmato, di Fratelli d’Italia, chiede che nessuno sia obbligato a sottoscrivere alcun tipo di documento che autorizzi l’inoculazione o che sollevi soggetti terzi da responsabilità civili e penali derivanti dalla somministrazione del vaccino che comporti lesioni, infermità o menomazioni permanenti della integrità psico-fisica.
Numerosi sono gli emendamenti che cercano di mettere ordine sui trasporti marittimi, dopo i disagi registrati sui collegamenti verso le isole. La gran parte punta a consentire i collegamenti marittimi anche a chi ha solo il Green Pass base, senza obbligo di vaccino, proprio per assicurare il rispetto del principio di continuità territoriale e il diritto alla mobilità per i cittadini.
Altri emendamenti, provenienti da diverse forze politiche, chiedono che siano espressamente esclusi dal Green Pass rafforzato navi e traghetti in ambito regionale da e per le piccole isole, per i soli residenti.
Numerosi gli emendamenti che puntano ad estendere la facoltà di eseguire i test antigenici rapidi alle parafarmacie. Due gli emendamenti targati M5S (Invidia e Mammì), dopo che al Senato erano stati bocciati emendamenti analoghi nel corso dell’esame del decreto Super Green pass.
La M5S Stefania Mammì propone, inoltre, che gli infermieri in modalità libero professionale possano eseguire i tamponi antigenici e sono autorizzati all’emissione delle certificazioni Covid.
Diversi emendamenti intervengono sul costo dei tamponi, dopo un primo protocollo che ha portato gli antigenici al costo di 15 euro per gli over 18. Con un emendamento di Niccolò Invidia, il M5S chiede che il costo sia proporzionato al reddito: 4 euro fino a 15mila euro, 8 euro da 15mila a 28mila. Un altro emendamento prende invece come limite i 36151 euro di reddito come nucleo familiare: chi non supera quella cifra, dovrebbe avere diritto a tamponi a 5 euro per svolgere l’attività lavorativa in ambito pubblico e privato.
Fratelli d’Italia propone, invece, di garantire i test antigenici gratuitamente ai soggetti con reddito annuo fino a 30mila euro.
È Fabiola Bologna, medico e deputata di Coraggio Italia, a proporre una indennità di rischio biologico per il personale dirigente medico, sanitario, veterinario e ai professionisti sanitari che rischia ogni giorno il contagio da Sars Cov 2, corrisposta a partire dal 1° gennaio 2022, per ogni giornata di effettivo servizio prestato, nella misura prevista di euro 4,13, euro 5,13 ed euro 10,26.
Un emendamento di Celeste D’Arrando (M5S) propone, al fine di assicurare il diritto universale alla salute e all’assistenza sanitaria e contribuire alla piena riuscita del piano vaccinale, a coloro che siano cittadini senza dimora e non residenti in Paesi diversi dall’Italia e privi di qualsiasi assistenza sanitaria, il diritto di iscriversi nelle liste degli assistiti delle aziende regionali del Servizio sanitario nazionale e la possibilità di effettuare la scelta del medico di medicina generale ovvero del medico di famiglia, nonché di accedere alle prestazioni garantite nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza.
Numerosi gli emendamenti sul tema scuola. Forza Italia, con Roberto Bagnasco, propone che qualora sia attivata la DAD per due casi di positività in una classe, si possa proseguire in presenza per gli alunni che hanno concluso il ciclo vaccinale primario da almeno 14 giorni o sono guariti da meno di centoventi giorni (ma con tre alunni positivi tutti in DAD).
Gian Mario Fragomeli (Pd), propone che l’alunno in isolamento perché contagiato possa rientrare trascorse 24 ore dall’esito negativo di un tampone presentando, in via provvisoria, in attesa comunque del provvedimento dell’autorità sanitaria, una dichiarazione sostitutiva accompagnata dal referto positivo del tampone iniziale e quello negativo finale di fine infezione. Per la pentastellata Angela Ianaro anche nelle classi dove vengono riscontrate positività l’attività può riprendere regolarmente a seguito di esecuzione di test molecolari o antigenici rapidi autorizzati e tracciabili, eseguiti correttamente da personale qualificato, attestanti risultati negativi affidabili.
Altri emendamenti hanno un’attinenza meno diretta con il decreto in conversione e difficilmente avranno il via libera. Ma sono un segnale delle priorità che le forze politiche hanno in tema di sanità. Per Maria Teresa Bellucci (Fratelli d’Italia) è giunta l’ora di introdurre lo psicologo scolastico, mentre per la M5S Celeste D’Arrando le risorse per il potenziamento dell’assistenza psicologica devono essere garantite anche nel 2023 per la realizzazione di progetti sperimentali che prevedono la collaborazione tra gli psicologi e i medici di base al fine di garantire la presa in carico degli assistiti che, su specifica prescrizione del medico di base, hanno bisogno di assistenza psicologica o psicoterapeutica. Stefania Mammì rilancia invece il tema dell’indennità agli infermieri (stesso emendamento presentato anche al DL Milleproroghe) e propone l’introduzione a regime dell’infermiere di famiglia “con una propria articolazione organizzativa e funzionale afferente e diretta dalla Direzione delle professioni sanitarie, in collaborazione con i distretti socio-sanitari, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta”.
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