Il punto di Federfarma Roma e Lazio ad un mese dall’avvio del servizio. Cicconetti (Federfarma Roma): «I dati confermano che le farmacie sono diventate un punto di riferimento imprescindibile nella lotta al virus». Leopardi (Federfarma Lazio): «Anche le altre Regioni seguano l’esempio del Lazio»
Le farmacie del Lazio attive nello screening di massa attraverso tamponi rapidi e test sierologici sono, al momento, 388 su 1.836 (il 21,13% del totale), ma ogni giorno se ne aggiungono di nuove. Ad oggi, i test effettuati sono 122.565: di questi, 116.412 sono risultati negativi, mentre 6.153 (il 5,29% del totale) sono risultati positivi. L’Asl più “attiva” è Roma 1, con 38.345 tamponi totali. La stessa detiene anche la più bassa percentuale di positivi (3,75%) mentre la Asl con il più alto numero di positivi è Rieti (7,55%).
Sono questi i numeri principali mostrati questa mattina, nella sede di Federfarma Roma, in una conferenza stampa volta a fare il punto dell’andamento del servizio ad un mese dal suo avvio. Alla conferenza hanno partecipato Eugenio Leopardi (Presidente Federfarma Lazio), Andrea Cicconetti (Presidente Federfarma Roma), Alfredo Procaccini (Vicepresidente di Federfarma Roma e di Federfarma Nazionale) e Alessio D’Amato (Assessore Sanità e Integrazione Socio-Sanitaria Regione Lazio).
L’attività ha avuto inizio il 18 novembre scorso, quando la Regione Lazio ha attivato l’infrastruttura informatica che permette alle farmacie di inserire i dati per la sorveglianza sanitaria. Questo passaggio risultava imprescindibile per inserire le farmacie all’interno della rete di sorveglianza sanitaria al fine di certificare l’esito dei test e aprire, in caso di positività, tutto l’iter che segue il soggetto fino al tampone: una volta effettuato il test, infatti, le farmacie comunicano il risultato direttamente alla Regione e, in caso di positività, avviano il protocollo di sicurezza con allerta al medico di Medicina Generale, il quale può in questo modo effettuare la prescrizione per il tampone molecolare presso i drive in. Le farmacie effettuano i test direttamente nei loro locali o in gazebo esterni. I prezzi sono calmierati per i cittadini (22 euro per i tamponi e 20 per i test sierologici).
«Ad un mese dall’avvio del servizio posso confermare, con grande soddisfazione, che le farmacie sono diventate un punto di riferimento imprescindibile sia per la Regione che per i cittadini nel contrasto alla diffusione del virus. Parliamo di un programma di screening e di monitoraggio fortemente voluto non solo da Federfarma Roma e Lazio, ma dalle stesse farmacie e dalla Regione, che ci permette di avere un ulteriore strumento per limitare il contagio e per cercare di tornare il prima possibile alla normalità. I dati che abbiamo presentato oggi stanno lì a dimostrarlo». Così Andrea Cicconetti, Presidente di Federfarma Roma.
«Ringrazio la Regione Lazio, ed in particolare l’Assessore D’Amato, per averci dato la possibilità di effettuare i test rapidi anche nelle nostre strutture. I risultati che abbiamo visto, che testimoniano la facilità con cui i cittadini sono riusciti ad effettuare lo screening, sono l’ennesima dimostrazione di quanto la farmacia sia un presidio fondamentale sul territorio e rappresenti un modo per il Servizio sanitario nazionale di essere vicino alla popolazione. Spero vivamente che anche le altre Regioni seguano l’esempio del Lazio e guardino alla farmacia come un punto di riferimento su cui appoggiarsi per essere sempre più vicine alle persone». Così Eugenio Leopardi, Presidente di Federfarma Lazio.
«Dall’attivazione del servizio il 18 novembre scorso presso le 388 Farmacie dislocate su tutto il territorio regionale che hanno aderito sono stati eseguiti oltre 122mila test rapidi antigenici e circa 15mila test sierologici. Un servizio molto importante, una scommessa che stiamo vincendo e che ci sta permettendo di aumentare l’attività di screening di massa sulla popolazione. L’attività viene svolta su prenotazione attraverso precisi protocolli operativi e le farmacie garantiscono i percorsi di sicurezza. L’attività ha preso il via con l’attivazione dell’infrastruttura informatica regionale che ha permesso alle farmacie di inserire tutti i dati per la sorveglianza sanitaria». Così l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.
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