I servizi di controllo hanno interessato 1.360 farmacie e centri di analisi, rilevando 170 irregolarità e 282 violazioni. Dall’uso di tamponi e kit reagenti non regolari alla mancata identificazione delle persone fino all’effettuazione dei test da personale non qualificato e in ambienti non idonei
Il comando carabinieri per la Tutela della Salute ha avviato una campagna di accertamenti per verificare la corretta esecuzione di tamponi e analisi antigeniche per la ricerca del Covid-19. L’iniziativa, d’intesa con il ministero della Salute, ha interessato punti prelievo delle farmacie e centri di analisi. I controlli dei Nas hanno portato alla chiusura di 21 di questi solo nell’ultimo mese.
I controlli dei Nas sono stati avviati in tutta Italia per contrastare il fenomeno dei cosidetti falsi positivi. Si tratta di persone già risultate positive al Sars-Cov-2 che si presentano in un punto di prelievo con la tessera sanitaria di un’altra persona No Vax. Chiaramente, l’obiettivo è fargli ottenere, alla scadenza del periodo di quarantena e dopo un test negativo, il Green pass in maniera fraudolenta. I Nas hanno verificato che nei punti di prelievo venissero effettuate correttamente le operazioni di identificazione delle persone da sottoporre a test. Questo significa previa richiesta ed esibizione del documento di identità insieme alla tessera sanitaria.
I controlli hanno interessato 1.360 farmacie e centri di analisi, rilevando 170 irregolarità e contestando 282 violazioni. Si va dall’uso tamponi e kit reagenti non regolari – che non rispettando gli standard richiesti, potevano fornire un risultato inattendibile – alla mancata identificazione e registrazione delle persone. E ancora irregolarità nella comunicazione dei risultati nella piattaforma informatica e inadeguatezza delle figure professionali impiegate nell’esecuzione dei tamponi. In quattro casi, a effettuarli, infatti, era personale non qualificato e in altri casi privo del Green pass obbligatorio. Inoltre, i Nas hanno riscontrato l’effettuazione dei test in ambienti non idonei sotto il profilo igienico sanitario. Si trattava di androni di condominio, sottoscala, locali promiscui o in totale assenza di autorizzazione regionale.
Le ispezioni dei Nas hanno determinato la sospensione di 21 punti di prelievo di tamponi rapidi condotti in condizioni igienico-strutturali carenti e con modalità non compatibili con l’attività. Sono stati sequestrati 677 kit per tamponi rapidi risultati non idonei e individuati 18 operatori che svolgevano l’attività senza avere il Green pass. Grazie alle verifiche dei Nas sono state accertate ulteriori violazioni connesse con la regolare tenuta di farmaci e dispositivi medici. I Carabinieri hanno sequestrato 650 confezioni di medicinali defustellati e 25.300 mascherine facciali irregolari.
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