Salute 9 Marzo 2023 13:48

Tecnologie avanzate e farmaci biologici per una “nuova era del cervello”

In occasione della settimana mondiale del Cervello SIN ha presentato nuove metodologie di cura. Berardelli (Presidente SIN) «Diagnosi precoce, farmaci biologici e telemedicina per un efficace trattamento delle malattie neurologiche»

Tecnologie avanzate e farmaci biologici per una “nuova era del cervello”

In occasione della settimana mondiale del cervello, che si terrà dal 13 al 19 marzo, la Società italiana di Neurologia ha avviato la campagna “la nuova era del cervello” per sensibilizzare su prevenzione e progressi della medicina in tema di malattie neurologiche che hanno un forte impatto sulla popolazione. Sono 12 milioni gli italiani affetti da disturbi del sonno e sei milioni, di cui 2/3 donne, che soffrono di emicrania. Più di un milione di pazienti ha l’Alzheimer, 400mila il Parkinson, 90mila la sclerosi multipla e ci sono 200mila nuovi casi di Ictus all’anno. Il che significa circa un milione di persone con esiti invalidanti della malattia.

Diagnosi precoce: le lacrime dicono chi è più soggetto all’emicrania

La parola d’ordine è diagnosi precoce. Qualunque patologia oggi può essere curata meglio o addirittura ritardata nell’insorgenza se si riesce a fare una diagnosi tempestiva. Diversa la metodologia, ma il risultato non cambia. Ad esempio, per l’emicrania, una patologia che colpisce in prevalenza le donne, oggi è possibile misurare i valori di concentrazione di CGRP nelle lacrime. «La proteina peptide correlato al gene della calcitonina nelle lacrime è 140 volte superiore rispetto al plasma. Nelle donne nella fase premestruale è ancora più alta a causa degli estrogeni  – ha spiegato durante la conferenza stampa Gioacchino Tedeschi, direttore della Clinica Neurologica, Università della Campania Luigi Vanvitelli -. Una tecnologia che, oltre ad essere meno invasiva, è anche più precisa. Con gli anticorpi monoclonali diretti contro il CGRP è poi possibile ridurre del 50% i giorni di emicrania in un mese nel 70% dei pazienti. Un traguardo che può garantire una migliore qualità di vita».

Parkinson: la saliva prevede la progressione della malattia, gli ultrasuoni come bloccare il tremore

Diagnosi precoce e nuove tecnologie possono fare la differenza anche per il Parkinson, una malattia che negli ultimi decenni ha visto raddoppiare l’incidenza. In questo caso con l’analisi della saliva si può prevedere la progressione della malattia e con l’utilizzo di ultrasuoni provocare una lesione nel globo pallido, una piccola area di tessuto cerebrale per ridurre da subito i tremori nei soggetti farmacoresistenti con un efficacia che si mantiene a lungo. «Diagnosi precoce, farmaci biologici e telemedicina stanno aprendo una nuova era per un efficace trattamento delle malattie neurologiche. Per quanto riguarda il Parkinson l’MRgFUS, acronimo di Magnetic Resonance guided Focused UltraSound è una tra le novità terapeutiche più importanti – ha puntualizzato Alfredo Berardelli, Presidente della Società Italiana di Neurologia SIN -. Focalizzando gli ultrasuoni guidati dalla Risonanza Magnetica sono stati ottenuti risultati significativi nel trattamento del tremore da Parkinson anche in chi ne soffre da anni e non è riuscito a risolvere il problema con i farmaci».

Troppo glucosio fa male al cervello. Possibile correlazione tra diabete e Alzheimer

Importanti segnali dalla ricerca scientifica arrivano anche per il trattamento precoce della malattia di Alzheimer. Secondo recenti studi esisterebbe infatti una correlazione tra metabolismo glucidico e insorgenza della malattia. «Esistono dati che sembrano suggerire come l’Alzheimer sia una specie di diabete di tipo 3 – ha fatto notare Alessandro Padovani, Direttore della Clinica Neurologica Università di Brescia –  . Sembra esserci infatti una relazione tra indice glicemico e amiloide. Quindi migliorando lo stile di vita e con il supporto della nutraceutica è possibile ridurre i rischi». Esistono anche importanti novità nella diagnostica dove nuove tecnologie che sfruttano l’intelligenza artificiale hanno messo a punto sensori digitali in grado di valutare l’effetto di trattamenti preventivi nella malattia di Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative come la demenza Frontotemporale e la demenza a Corpi di Lewy.

Telemedicina accorcia distanze e tempi per le malattie del cervello

Epilessia e Ictus rappresentano le malattie neurologiche dove la telemedicina ha trovato una ampia applicazione. Con il programma Epilessia in Africa la Società Italiana Neurologia ha formato più di 100 clinici africani e reso possibile in due anni oltre 1600 teleconsulti. «Grazie a piattaforme di tele-neurologia oltre mille pazienti con epilessia hanno ricevuto una diagnosi corretta e una cura personalizzata come fossero in Europa», ha raccontato Massimo Leone, Dirigente medico dell’Istituto Carlo Besta di Milano. Un modello di interazione tramite telemedicina è stato messo a punto anche per vincere l’Ictus sul tempo. «In Veneto siamo stati tra i primi ad operare in questo modo  – ha dichiarato Rocco Quatrale, Direttore UOC Neurologia dell’Ospedale dell’Angelo di Venezia Mestre -. Tra il centro neurologico esperto in patologia cerebrovascolare (centro Hub) e i medici di emergenza urgenza degli ospedali territoriali  Centri Spoke è possibile così avviare le terapie di rivascolarizzazione in modo da ridurre o annullare le conseguenze della patologia che condizionano la qualità di vita dei malati».

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