Salute 17 Dicembre 2019 11:49

Terra dei Fuochi, metalli pesanti nei pazienti oncologici. Confermato legame con inquinamento ambientale

A sostenerlo sono i ricercatori dell’università di Pisa in uno studio pubblicato sul 'Journal of Cellular Physiology' e presentato alla Camera dei Deputati. «I dati sono allarmanti», spiega il coordinatore del team di ricerca Antonio Giordano. Il Viceministro Sileri: «Finanziato in Manovra il Registro Tumori»
Terra dei Fuochi, metalli pesanti nei pazienti oncologici. Confermato legame con inquinamento ambientale

Cadmio, mercurio e piombo sono i metalli pesanti ritrovati nel sangue dei pazienti oncologici della Terra dei Fuochi. A rilevarli i ricercatori dell’università di Pisa in uno studio pubblicato sul ‘Journal of Cellular Physiology’ e presentato alla Camera dei Deputati. Studio che conferma il legame tra gli illeciti sversamenti di rifiuti industriali e urbani nelle province di Napoli e Caserta e l’aumento di malattie cronico-degenerative, al primo posto i tumori.

«I dati sono allarmanti», spiega il coordinatore del team di ricerca Antonio Giordano, docente del dipartimento di Biotecnologie mediche dell’Università di Siena e direttore dello Sbarro Health Research Organization (Shro) di Philadelphia. Lo studio ha dosato i livelli ematici di metalli pesanti cancerogeni e inquinanti organici persistenti (Pop) su una coorte di 95 pazienti oncologici residenti in Campania. Sono stati rilevati alti livelli di concentrazione ematica di metalli pesanti in alcuni Comuni, come Pianura, Giugliano, Qualiano e Castel Volturno. «E’ chiaro – prosegue il professore – che in queste zone c’è una criticità. Questi cittadini hanno livelli elevati di alcuni metalli pesanti che si sa sono dei killer implacabili per la salute umana».

«Esiste il dramma della Terra dei Fuochi che è ormai diventata una vera e propria emergenza nazionale» commenta la deputata Michela Rostan, vicepresidente della commissione Affari Sociali della Camera. La deputata di Liberi e Uguali è originaria di Giugliano, tra i Comuni maggiormente colpiti dall’inquinamento prodotto dai sversamenti illeciti. «La politica deve e può fare tanto. In questi anni e in modo particolare nella scorsa legislatura è stato fatto molto dal punto di vista normativo. Però c’è bisogno di un intervento sul piano più strettamente operativo. Mi riferisco – prosegue Rostan – alle classi dirigenti locali perché una vera opera di vigilanza e bonifica dei territori, dell’area dei 38 Comuni della fascia compresa tra Napoli e Caserta, in realtà non è mai stata completamente bonificata. Parliamo di circa 2.767 siti di smaltimento controllato e abusivo ma anche di rifiuti pericolosi. E quindi di tante combustioni illegali, circa 653. Bisogna agire: lo stiamo dicendo da anni e ora è il momento di farlo in modo tempestivo». Infine, aggiunge Rostan: «Nei prossimi giorni daremo dettagli al ministro della Salute Roberto Speranza di quanto emerso dallo studio».

«Oggi offriamo un’arma in più, la rete dei registri dei tumori» ha invece dichiarato il Viceministro Pierpaolo Sileri, intervenuto al tavolo dei relatori. «Peraltro proprio in questa Manovra con il maxi emendamento sono previsti fondi. Indagini ambientali, sulla popolazione, screening. Queste – prosegue – sono tutte le azioni che devono essere fatte. Stiamo parlando di Terra dei Fuochi ma ce ne sono altre. Dobbiamo individuare tutte le aree dove è stata riprodotta e tutelare la popolazione, consapevoli però che un tumore ha diverse concause e che purtroppo per svilupparsi impiega tempo. Il nostro monitoraggio deve essere accurato e duraturo nel tempo. Anche se solo in via ufficiosa, so già che avrò la delega per ambiente e salute – conclude – avevo parlato con il ricercatore e proposto di fare un tavolo e avere un’interlocuzione con il ministro Costa. Ho proposto un appuntamento per la prima settimana di gennaio».

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