A margine del CosmoFarma 2021, Guido Rasi (ex Ema) e Antonio Battistini (struttura commissariale) spiegano cosa ci aspetta in autunno e quando si deciderà sull’obbligo vaccinale
Terza dose in arrivo, certamente per i più fragili, e la possibilità che si concretizzi l’obbligo vaccinale se non raggiungeremo il 90% di immunizzati. Quella percentuale che doveva fermarsi all’80% e bastare, che invece la variante Delta ha reso subito obsoleta. Covid-19 corre ancora veloce in Italia e per arrestare la sua corsa, senza rischiare nuove varianti, bisogna vaccinare di più e ognuno deve fare la sua parte.
Lo hanno ribadito con chiarezza all’evento CosmoFarma 2021 a Bologna, il prof. Guido Rasi, ex direttore Ema e direttore scientifico Consulcesi, e il Ten. Gen. Antonio Battistini, capo delle relazioni istituzionali della struttura commissariale per l’emergenza Covid-19. Da mesi accanto al Generale Figliuolo nel gestire la campagna vaccinale, hanno voluto ribadire che queste sono misure necessarie per evitare nuove chiusure e un secondo inverno in rosso.
«Non è la soluzione finale, è un passaggio intermedio e vedremo in che termini. Vediamo se veramente ne avranno bisogno tutti. È un passaggio, la strada sarà lunga: dobbiamo monitorare le varianti, fare tanta formazione perché quello che impariamo ogni giorno deve essere immediatamente diffuso a tutta una serie di attori che sono tanti e complessi. Dobbiamo essere informati tutti allo stesso modo».
«L’obbligo vaccinale sembra diventare ineluttabile perché ci sono ancora troppe persone che non si vaccinano e c’è una disomogeneità territoriale e di comunità che toglie molta potenza al vaccino. Purtroppo, questo renderà necessari altri passi verso l’obbligatorietà. Ricordiamo che l’obbligo di non fare dei danni in fondo è un obbligo accettabile».
«È molto difficile dirlo, io sono un “tifoso” della variante Delta perché è una variante che ha scelto come strategia evolutiva la velocità, quindi potrebbe scalzare tutte le altre e diventare quella definitiva. È una delle tante ipotesi, non ho la sfera di cristallo. Certo, se arriva un’altra variante che usa come strategia evolutiva lo sfuggire al sistema immunitario e non solo al vaccino, saremmo in difficoltà maggiori».
«Proprio pochi giorni fa Aifa ha licenziato una nota in cui specifica quali saranno i richiami che verranno attribuiti a delle categorie particolari: cittadini portatori di condizioni patologiche particolari. Immunodepressi, persone che hanno subito un trapianto e si procederà come il Ministero della Salute, la direzione generale per la Prevenzione e il Comitato tecnico-scientifico chiederanno. Il primo passo è mettere in sicurezza i più fragili».
«Mi sembra che la campagna vaccinale stia procedendo in maniera spedita: il fenomeno della riduzione dell’adesione è un fenomeno mondiale che altri paesi hanno verificato insieme a noi. Confidiamo che continuando con questa azione di persuasione, di avvicinamento e di generazione della fiducia nella campagna vaccinale anche le persone che ancora non hanno aderito lo facciano in futuro».
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