I ricercatori della Tufts University hanno analizzato lo stato di salute di 48mila donne, mettendo a confronto l’alimentazione di chi è invecchiato in salute con quella di chi ha sviluppato una o più patologie nel corso degli anni
Prediligere le proteine derivanti da fonti vegetali aiuta ad invecchiare meglio: si sviluppano meno malattie croniche e si hanno maggiori probabilità di essere complessivamente più sani anche quando l’età avanza. I benefici delle proteine vegetali sono ancora più evidenti se a consumarle sono le donne. A dirlo sono i ricercatori della Tufts University, dopo aver analizzato i dati di oltre 48mila donne. Lo studio è stato pubblicato su The American Journal of Clinica Nutrition. “L’assunzione di proteine svolge un ruolo importante nel mantenimento dello stato di salute degli anziani. Tuttavia – spiegano gli autori nelle premesse della pubblicazione -, pochi studi epidemiologici hanno esaminato l’assunzione proteica nella mezza età in relazione all’invecchiamento in buona salute”.
Gli scienziati hanno riscontrato una notevole riduzione delle malattie cardiache, del cancro e del diabete, nonché del declino cognitivo e mentale, tra coloro che includevano nella loro dieta più proteine provenienti da fonti quali frutta, verdura, cereali integrali (pane e pasta), fagioli, legumi, rispetto a coloro che ne mangiavano meno. Le proteine sono importanti per le donne di mezza età: “Abbiamo scoperto però che la fonte delle proteine è importante ed è cruciale ottenere la maggior parte delle proteine da fonti vegetali, più una piccola quantità di proteine animali”, spiega Andres Ardisson Korat, primo firmatario dello studio
I ricercatori hanno confrontato le diete di 48.762 donne in cura presso il Servizio Sanitario Nazionale che, nel 1984, avevano meno di 60 anni. Successivamente è stato accertato quali tra queste avessero sviluppato una o più delle malattie croniche ( ne sono state valutate 11 tra le più comuni) o perso molte funzioni fisiche o la salute mentale. Le abitudini alimentari delle donne che si sono ammalate è stato poi confrontato le diete di coloro che sono rimaste sane. Sono 3.721 (il 7,6% delle partecipanti) le donne che hanno soddisfatto la definizione di ‘invecchiamento sano’ proposta dagli studiosi. Le donne che consumavano più proteine di origine vegetale (da verdure, frutta, cereali, noci, fagioli, burro di arachidi) avevano il 46% in più di probabilità di mantenersi in salute fino alla vecchiaia. Coloro che consumavano più proteine animali come carne bovina, pollo, latte, pesce/frutti di mare e formaggio avevano il 6% in meno di probabilità di rimanere in salute con l’invecchiamento.
“Coloro che consumavano quantità maggiori di proteine animali tendevano ad avere più malattie croniche e non riuscivano a ottenere il miglioramento della funzione fisica che normalmente associamo al consumo di proteine”, aggiunge Korat. Le sole proteine lattiero-casearie (principalmente latte, formaggio, yogurt e gelato) non erano significativamente associate a uno stato di salute migliore in età avanzata. Secondo gli esperti i benefici delle proteine vegetali potrebbero derivare in realtà da componenti piuttosto che dalla proteina in sé: rispetto ai cibi di origine animale, le piante contengono una percentuale più levata di fibre alimentari, micronutrienti e composti benefici chiamati polifenoli, oltre alla sola proteina.
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