Salute 3 Luglio 2024 10:05

Test prenatale non invasivo, in Emila Romagna è gratuito

La Regione ha deciso di rendere l’esame gratuito dall’1 luglio 2024 su tutto il territorio regionale per le donne in gravidanza, indipendentemente dall’età

Test prenatale non invasivo, in Emila Romagna è gratuito

Il test prenatale di screening innovativo, non invasivo (NIPT-Non Invasive Prenatal Test), che si esegue tramite un semplice prelievo di sangue materno nella fase iniziale della gravidanza, in Emilia-Romagna è gratuito. La Regione, dopo una fase pilota, ha deciso di rendere l’esame gratuito dall’1 luglio 2024 su tutto il territorio regionale per le donne in gravidanza, indipendentemente dall’età e dalla presenza di fattori di rischio della madre. Restano escluse solo le donne con particolari condizioni, come ad esempio con gravidanza tri-gemellare, con cui verrà concordato il percorso più appropriato sulla base del singolo caso.

A chi spetta l’esame gratuito

Nel corso della prima visita, sarà il medico ginecologo o l’ostetrica che seguirà la gravidanza ad informare tutte le donne sulla possibilità di effettuare il Nipt fra la 10a e la 13settimana di gestazione. Le gravide potranno esprimere il loro consenso ad effettuare o meno il test. La gratuità è prevista per le donne residenti in Regione Emilia-Romagna, a quelle assistite dal Servizio Sanitario Regionale (iscritte nell’anagrafe regionale degli assistiti-ARA, incluse donne iscritte come Straniere Temporaneamente Presenti – STP), oppure prese in carico dai servizi del SSR.

Che cos’è il NIPT

Questo esame, che di fatto andrà a sostituire il Test combinato, fornisce una stima del rischio di avere un feto portatore della trisomia dei cromosomi 21 (sindrome di Down), trisomia 18 (sindrome di Edwards) e trisomia 13 (sindrome di Patau), che rappresentano la maggioranza delle anomalie cromosomiche evidenziate in epoca prenatale. Il NIPT è un test prenatale che non comporta rischi per il feto o per la madre e garantisce il più basso numero possibile di falsi positivi (evitando il ricorso all’esecuzione di test prenatali invasivi, come amniocentesi e villocentesi) e di falsi negativi (con mancate diagnosi di trisomia 21, trisomia 18 o trisomia 13).

 

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