E sulla polemica con i sindacati: «Ostracismo ai limiti dell’ignoranza»
La campagna di screening con i test sierologici per il personale scolastico è alle battute finali. Siamo agli ultimi giorni utili per sottoporsi allo screening, ultimi giorni di un’iniziativa importante in vista della riapertura delle scuole, costellata però anche da malumori e dissidenze “interne”.
Abbiamo raggiunto a Napoli il Segretario Nazionale FIMMG e presidente dell’OMCeO partenopeo Silvestro Scotti, in prima linea durante la domenica “en plein air” organizzata da FIMMG e SIMG nel corso della quale una struttura mobile allestita nel quartiere di Fuorigrotta ha effettuato più di 460 test rapidi e gratuiti su altrettanti volontari, registrando 21 positivi.
«È chiaro che si tratta di un test che non offre una valutazione diagnostica, ma di screening – spiega Scotti alle nostre telecamere – che esclude i falsi positivi e può testimoniare la presenza di un contatto avvenuto col virus, ma non direttamente la malattia. In caso di risultato positivo sarà quindi necessario un ulteriore approfondimento, ovvero il tampone diagnostico».
«L’utilità – ossserva Scotti – è anche quella di verificare una eventuale sovraesposizione del personale scolastico al virus, prima che le scuole abbiano inizio, e i test sarebbero da ripetere da qui a tre mesi per valutare se questo indice è cambiato con la ripresa effettiva delle attività scolastiche, e in quali ambiti. Credo che questo sia un tassello fondamentale per la sicurezza dell’attività scolastica, ma è un processo che ha ragion d’essere solo se continuativo, e ci darà la misura del se e del come intervenire».
Scotti si espone anche sulle polemiche interne ai sindacati relativamente all’utilizzo di questi test: «Purtroppo ci sono state, da parte di alcune frange delle organizzazioni sindacali, pratiche di ostracismo al limite dell’ignoranza, ma credo che questo remare contro sia ascrivibile più a un momento di “cassetta” sindacale».
«Sono lieto però – continua il Segretario FIMMG – che il Ministro Speranza abbia dimostrato, nella recente audizione al Senato in cui ha ringraziato pubblicamente la medicina generale, il valore civile del nostro impegno. La motivazione di un professionista della salute non può essere unicamente quella retributiva ma anche sociale. E l’adesione da parte del personale scolastico – conclude – è uno dei tanti tasselli per spingere la popolazione ad un atteggiamento sempre più preventivo e responsabile».
«In questi giorni c’è stato chi si è detto insoddisfatto del sistema messo in campo per garantire i sierologici al personale scolastico. La verità è che la medicina generale sta facendo un grandissimo sforzo per rispondere alle esigenze del sistema scuola e, purtroppo, anche ovviare a qualche pasticcio del Ministero delle Economia e delle Finanze».
Pina Tommasielli, componente della FIMMG Napoli e referente per il potenziamento e per la riorganizzazione della rete di assistenza territoriale all’interno del Nucleo di supporto alla Struttura commissariale della Regione Campania, risponde così a chi accusa i medici di medicina generale di scarsa organizzazione sulla questione dei test sierologici ai docenti e al personale scolastico.
«Organizzare un sistema tanto complesso – dice – non è stato facile, anche perché la medicina convenzionata ha caratteristiche molto diverse dalla medicina dipendente». Tommasielli chiarisce anche il perché di alcuni “disservizi” creatisi in questi giorni, con docenti indirizzati alla ASL perché non presenti nelle liste inviate dal Ministero.
«Un pasticcio burocratico – prosegue – al quale abbiamo posto rimedio. Il MEF ci ha comunicato solo i codici fiscali dei docenti dipendenti statali, ma facendo in questo modo molti sono rimasti esclusi. La circolare ministeriale è invece molto chiara: i test devono essere fatti al personale scolastico di ogni ordine e grado». Di qui l’appello ai colleghi di procedere anche in caso di assenza del codice fiscale nel sistema di gestione dei pazienti.
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