La parola al Parlamento. Altissimo il pressing per colmare il vuoto normativo sul tema fine vita. Paola Binetti, deputata Udc: «Nutrizione e idratazione rappresentano una garanzia per la salute». Fabrizio Cicchitto, deputato dell’Area Popolare: «Dovrebbe essere consentita anche l’eutanasia, diritto pieno su gestione della nostra esistenza»
Il dibattito politico in Italia si accende sul tema del Testamento Biologico e delle conseguenze legate al “fine vita”, un argomento eticamente molto sensibile e che da anni vede schierate le forze politiche su fronti contrapposti rendendo difficile la ricerca di un punto d’incontro. Tema ancora più sensibile in queste settimane dopo la vicenda di Dj Fabo, il 39enne cieco e tetraplegico, che ha deciso di andare in Svizzera per accedere al suicidio assistito.
In queste settimane il Disegno di Legge è sottoposto al vaglio della Camera. Il testo è consta di 5 articoli ma oggetto di polemica è soprattutto il terzo punto, quello che introduce i ‘Dat’, le ‘Disposizioni anticipate di trattamento’, dunque l’eventualità per un paziente di esprimere la volontà di interrompere la nutrizione e l’idratazione artificiale.
«Questa Legge limita il medico – dichiara Paola Binetti, deputata Udc e Membro Commissione Affari Sociali intervistata in occasione dell’incontro “Luci e ombre del fine vita” all’istituto Sturzo – che vede ridotto il suo margine di autonomia e si sente condizionato nella possibilità di agire in scienza e coscienza».
«La sospensione delle cure, fatta così, senza alcun distinguo, dell’idratazione e della nutrizione – prosegue Binetti – sembra indurre il pensiero che, queste pratiche, siano sempre un accanimento terapeutico, oppure che agiscano contro il bene dell’individuo. La nutrizione e l’idratazione rappresentano una garanzia per la salute. Le cure palliative, nel mare del rifiuto, rappresentano un’espressione positiva di chi vuole continuare a vivere, consapevole della sua condizione, ma in ogni caso vuole continuare a vivere. La necessità di tenere conto delle condizioni di stato d’animo dei pazienti, delle loro emozioni e anche delle emozioni negative, rilanciano l’importanza di costruire un nuovo binario per la formazione delle nuove generazioni di medici».
Diversa l’opinione di Fabrizio Cicchitto, deputato dell’Area Popolare che si dichiara a favore della Legge sul Testamento Biologico, e definisce il provvedimento «una normativa di mediazione fra forze diverse. Io ritengo che questa Legge – spiega – vada a garantire la libertà di poter regolare, in un futuro non prevedibile, la propria vita in una fase terminale. Io sono per la libertà di coscienza, in coerenza con la mia posizione laica. Reputo addirittura, ma è fuori da questa normativa, che dovrebbe essere consentita anche l’eutanasia. Noi dobbiamo avere un diritto pieno e reale sulla gestione della nostra esistenza».