L’ultimo Rapporto del Censis, fotografa la sanità del prossimo futuro vista, vissuta e desiderata dai cittadini. Valerii (Censis): «Il 94,3% vuole cure personalizzate»
RInnovAzione: è questa la health keyword della sanità del futuro. Il neologismo, nato dalla fusione di ricerca, innovazione, azione e rinnovamento, è stato coniato in occasione della prima edizione di “The Italian Health Day”, sulla base dei risultati ottenuti attraverso l’ultimo Rapporto Censis, condotto in collaborazione con Janssen Italia, sulla sanità del prossimo futuro vista, vissuta e desiderata dai cittadini.
«Il Report riassume le sfide e le opportunità necessarie alla realizzazione di un nuovo e più efficiente servizio sanitario nazionale, delineando il ruolo dei principali protagonisti (cittadini, medici, innovatori e digitalhealth), tutti impegnati ad affrontare quattro sfide-chiave: invecchiamento, razionamento sanitario, prevenzione ed equità», spiega Massimiliano Valerii, direttore generale di Censis.
Gli italiani sembrano avere le idee molto chiare sulle caratteristiche della Sanità post-Covid e sui protagonisti che la animeranno: i cittadini sempre più informati, responsabili e partecipi, il medico come massimo garante della tutela della salute e gli innovatori (intesi come ricercatori e imprese). Innanzitutto, desiderano una sanità su misura. «Il 94,3% dei cittadini vuole cure personalizzate – spiega Valerii, citando alcuni dei risultati emersi dal Rapporto -. Otto cittadini su 10 sono pronti ad adottare comportamenti salutari, il 66,5% è già abituato ad effettuare visite e accertamenti di prevenzione. Più di 9 italiani su 10 hanno fiducia nei medici e quasi il 95% è convinto che vadano liberati dagli eccessivi carichi burocratico-amministrativi e supportati dalle nuove tecnologie, così da avere più tempo da dedicare ai propri pazienti».
A confermare il carico di lavoro che i medici, soprattutto quelli di medicina generale, trascorrono senza avere alcun contatto diretto medico-paziente è Daiana Taddeo, dell’Area Ricerca Nazionale della Società Italiana di Medicina Generale e Cure Primarie (SIMG): «I medici di famiglia spendono almeno un terzo delle proprie ore di lavoro assolvendo impegni burocratici – assicura Taddeo -. In una sanità del futuro che rispecchi quella desiderata dai cittadini e disegnata dal Rapporto Censis, il ruolo del medico di medicina generale dovrà essere incentrato su tre capisaldi: prevenzione, personalizzazione delle cure e aderenza terapeutica. Senza dimenticare che il medico deve essere garante non solo della qualità di vita dei suoi pazienti, ma anche della qualità di morte. Quando una malattia è incurabile il medico di medicina generale deve indirizzare il paziente verso le cure palliative, affinché le sue sofferenze possano essere alleviate e i suoi ultimi giorni trascorrere quanto più serenamente possibile».
Accanto al ruolo di medici, i cittadini ritengono centrale pure quello degli innovatori, ovvero di ricercatori e imprese, del farmaco in primis. «Il 90,9% degli italiani ha fiducia nei ricercatori scientifici, il 66,4% nelle imprese del farmaco e l’89,5% nei farmaci», aggiunge il direttore generale di Censis. Per massimizzare il valore in sanità sarà decisiva anche la gestione intelligente dei dati. E i cittadini sono pronti a fare la propria parte: oltre il 60% è favorevole all’utilizzo di fascicoli sanitari digitali allargati ed è convinto che i dati sulla propria salute sono gestiti dalle istituzioni nel rispetto della privacy. Il 70%, invece, è pronto anche a rendere disponibili i dati sulla propria salute per studi, ricerche, sperimentazioni».
Massimo Scaccabarozzi, presidente di Janssen Italia e Head of External Affairs Johnson & Johnson Italia, si è mostrato soddisfatto dei risultati ottenuti e della fiducia che i cittadini hanno mostrato verso le imprese del farmaco: «Il Rapporto presentato oggi mostra chiaramente cosa gli italiani si aspettano dalla Sanità post-Covid e non possiamo che trovarci d’accordo con quanto hanno espresso, a partire dalla richiesta di una maggiore collaborazione pubblico-privato per portare sempre più rapidamente l’innovazione ai pazienti. Ci fa piacere, inoltre, constatare che gli italiani ripongano un’alta fiducia nei confronti delle imprese del farmaco e che il loro ruolo sia riconosciuto nell’ambito dell’innovazione, tanto nelle emergenze, quanto in situazioni ordinarie».
L’innovazione, assieme alla prossimità, è una delle principali sfide che il Sistema Sanitario Nazionale si troverà ad affrontare, da oggi e per i prossimi cinque anni, anche attraverso la realizzazione della Missione 6 del PNRR. Gli stessi obiettivi sono stati richiamati anche da Anna Lisa Mandorino, segretario generale di Cittadinanzattiva. Per Mandorino è essenziale progettare e realizzare «servizi sanitari che raggiungano i cittadini, che siano prossimi e capillari sul territorio, anche grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie». Ma, allo stesso tempo, anche il cittadino dovrà fare la sua parte: «Gli italiani dovranno essere protagonisti di una sanità pro-attiva, promuovendo in prima persona la tutela della sua salute, instaurando un dialogo costante con medici e professionisti sanitari di riferimento, evitando – conclude – che ci si rivolga a loro solo in una fase, ormai, acuta della malattia».
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