L’uomo ha agito in maniera violenta danneggiando la porta d’ingresso del reparto e provocando una distorsione alla caviglia di un’infermiera. L’Ordine degli Infermieri della Capitale: «Siamo ennesimo baluardo maltrattato di una professione sempre in prima linea e troppo spesso lasciata sola»
Nuovo episodio di violenza ai danni di tre infermieri, questa volta a Tivoli presso il reparto di psichiatria dell’Ospedale dove, durante un Trattamento sanitario obbligatorio obbligatorio (Tso), il paziente e un familiare hanno aggredito gli operatori. Tre infermieri hanno riportato lesioni. La direzione strategica dell’Asl Roma 5 ha espresso «grande solidarietà e vicinanza a tutto il personale» del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura dell’Ospedale di Tivoli. L’uomo ha agito in maniera violenta danneggiando la porta d’ingresso del reparto che ha provocato una distorsione alla caviglia di un’infermiera. La Asl comunica che è stato prontamente denunciato per danneggiamenti e interruzione di pubblico servizio.
Un episodio che fa insorgere l’Ordine delle professioni infermieristiche di Roma che parla di aggressione «che lascia sgomenti» e che colpisce ancora una volta «infermieri impegnati duramente a garantire un servizio indispensabile come quello dell’assistenza psichiatrica».
«Sono loro – sottolinea in una nota l’Opi Roma – l’ennesimo baluardo maltrattato di una professione sempre in prima linea e troppo spesso lasciata sola. I colleghi aggrediti a Tivoli hanno dovuto attendere l’arrivo di Carabinieri e Polizia per venire a capo della situazione, non potendo contare sul servizio d’ordine interno che in casi del genere non è tenuto a intervenire».
«Un’escalation di episodi di violenza contro il personale sanitario che va fermata, prevenuta, scongiurata – conclude la nota – Pazienti e operatori sono dalla stessa parte, alleati con quel patto “Infermiere-Cittadino” che implica solidarietà e non certo violenza. Vale forse la pena di sottolineare che la tutela dei cittadini e della loro salute passa attraverso quella dei professionisti sanitari che dunque vanno sostenuti e supportati in questo difficile compito. Ciò che è accaduto a Tivoli lunedì non deve più ripetersi».