L’episodio al San Giovanni Evangelista. La coppia denunciata per interruzione di pubblico servizio, oltraggio e minacce a pubblico ufficiale. «Stiamo aspettando da troppo» sarebbe stata la loro giustificazione
«Stiamo aspettando da troppo». Ha addotto questa giustificazione una coppia romana che pochi giorni fa ha aggredito verbalmente e spintonato il personale del Pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni Evangelista” di Tivoli, in provincia di Roma.
È l’ennesima aggressione che colpisce gli operatori sanitari nella provincia di Roma, un’emergenza che ha spinto il Presidente dell’Ordine dei Medici di Roma Antonio Magi a convocare la scorsa settimana una riunione con tutti i dirigenti sanitari e l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato per fronteggiare il fenomeno.
L’aggressione di Tivoli ha impedito a medici ed infermieri di proseguire nel loro lavoro. I militari della stazione di Tivoli arrivati sul posto, hanno calmato gli animi e denunciato le due persone: una romana di 42 anni e un 49enne ora accusati di interruzione di pubblico servizio, oltraggio e minacce a pubblico ufficiale. La Asl Roma 5 ha condannato duramente l’episodio: «La Direzione Strategica esprime l’assoluta vicinanza e sostegno alle vittime di questo gesto, professionisti che quotidianamente si spendono, anche tra mille difficoltà, per garantire il diritto alla salute e all’assistenza a tutti i cittadini».
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«Serve una ferma condanna unitaria nei confronti della vile aggressione consumata questa notte ai danni del personale sanitario in servizio presso il Pronto soccorso dell’ospedale di Tivoli, mi auguro che sia fatta piena luce sui fatti e che i colpevoli vengano assicurati alla giustizia – ha affermato l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato -. Proprio il 22 maggio incontrerò, insieme al Presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, il Prefetto di Roma, che ha risposto positivamente alla nostra richiesta di incontro, per fare il punto sulla situazione e studiare una strategia comune per affrontare un fenomeno come quello delle aggressioni al personale sanitario in preoccupante aumento».