La piattaforma gestisce fino a 30mila confezioni 24 ore su 24, servendo i vari reparti. Gasco (direttore farmacia ospedaliera) «È un robot magazziniere che ridisegna in chiave hi-tech il percorso del medicinale dal fornitore al paziente ricoverato»
Un braccio meccanico solleva i medicinali che scorrono su un rullo, legge il codice a barre, fa un controllo remoto su scadenza e composizione e lo abbina al paziente che necessita una determinata terapia con quel farmaco. È il primo robot, che collabora con la farmacia di un grande nosocomio.
«Non chiamatelo robot farmacista però, – puntualizza subito Annalisa Gasco direttore della farmacia ospedaliera – tuttalpiù è un robot magazziniere, perché ridisegna in chiave hi-tech il percorso del medicinale dal fornitore al paziente ricoverato». Siamo al Mauriziano di Torino, primo ospedale 4.0 del Piemonte, dove sicurezza e salute del paziente sono al centro di un progetto che vede in un robot di 19 metri disposti su 88 metri di cubi di spazio in grado di gestire 30 mila confezioni di medicinali e servire tutti i reparti dell’ospedale, il primo modello di logistica automatizzata.
«Questa tecnologia non è causale – spiega Gasco – negli ultimi anni l’azienda ha puntato molto sulla logistica riconoscendo questo processo di fondamentale importanza per la qualità dell’assistenza che eroghiamo ai pazienti. Infatti, da tempo un gruppo coeso di professionisti (farmacisti, informatici e tecnici) lavora per informatizzare tutto il processo e il percorso che il farmaco compie dal fornitore al paziente».
Il progetto, finanziato con fondi europei per 400 mila euro, punta infatti ad automatizzare la logistica. «Sono dispositivi modulari con una serie di optional interamente finanziati dall’Europa. Il progetto durerà un anno e sarà monitorato dal Politecnico di Torino con 19 indicatori». Sei punti di distribuzione in tutto l’ospedale sono i bracci operativi, mentre la macchina che è la mente del robot, fa il controllo da remoto dei lotti e delle scadenze in modo da avere in tutti i reparti un costante approvvigionamento. «La logistica supportata dalla tecnologia informatica garantisce più sicurezza al paziente – sottolinea – perché permette di avere il farmaco giusto, al momento corretto e nel giusto setting assistenziale per il raggiungimento degli obiettivi della salute».
Sei telecamere ad alta risoluzione sono gli occhi del robot magazziniere che lavora 24 ore su 24 ed è in grado di gestire 200 confezioni all’ora. «Sicurezza, efficienza e tempestività nel somministrare le terapie sono i valori aggiunti di un processo informatico che riesce a garantire la massima risposta riducendo al mimino il fattore di rischio. Non solo – riprende la dottoressa che dirige la farmacia ospedaliera del Mauriziano -, il robot lavorando tutta la notte, è in grado di garantire al mattino successivo tutte le medicine in reparto».
Nulla sfugge al controllo «il robot lavora più velocemente, con maggiore precisione e in modo intelligente. Inoltre, supporta il farmacista nella fase di riordino al fornitore perché il robot che svolge sia funzione di approvvigionamento in reparto che di sé stesso, e questo lo fa durante la notte, nel momento in cui ha finito ricaricarsi, fa un inventario e, sulla base delle scorte minime e massime impostate sullo storico dei consumi dell’ospedale, fa al farmacista delle proposte di riordino. Il farmacista le valuta, le corregge o le mantiene tali e quali e poi le valida e le invia al fornitore con un processo informatizzato. In questo modo c’è un efficientamento del processo di acquisto e distribuzione ai reparti». Una tecnologia come questa non può essere improvvisata, ma come ribadisce a più riprese la dottoressa «viene assemblata ad un processo di automatizzazione già in essere con la scheda unica al letto del paziente, il braccialetto elettronico, la richiesta informatizzata da reparto e l’automatizzazione dell’acquisto».
«Il processo automatizzato solleva i magazzinieri dai cosiddetti lavori usuranti e ripetitivi e consente di destinarli ai reparti per la gestione dell’armadio farmaceutico. Un cambio di passo che va anche ad agevolare gli infermieri che possono dedicarsi con maggiore attenzione al paziente – evidenzia la dirigente -. Il robot non sbaglia mai e sostituendosi all’uomo automaticamente riduce gli errori del magazzino».
Il futuro sempre più i tech
Il progetto, coordinato dalla direzione sanitaria, vede la partecipazione di farmacisti, ingegneri, architetti e informatici. Ideato nel 2019, è stato implementato nel 2020 e collaudato ad aprile 2021. «Si tratta di un modello insourcing della logistica, abbiamo scelto di avere il robot nel presidio ospedaliero perché ha una funzione di controllo e permette di tracciare il lotto dal fornitore al paziente e con un alert al magazziniere informarlo su quali sono i farmaci in scadenza. Questo evita che un prodotto scaduto possa entrare nel canale distributivo ed essere per errore somministrato al paziente. Non solo, quando il Ministero dà indicazioni di immediato ritiro di lotti per accertamenti, possiamo risalire al reparto e ai pazienti che hanno assunto quel lotto».
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