21.994 nuovi casi e 221 morti in Italia nelle ultime 24 ore. Il tasso di incidenza è alto in tutto il Paese: «Preservare gli anziani e i fragili o decessi cresceranno»
Sono 21.994 i nuovi casi Covid-19 in Italia oggi, con 174mila tamponi nelle ultime 24 ore. «Ormai viaggiamo sui 160-170mila tamponi al giorno, fino a qualche mese fa se ne facevano meno della metà», spiega il direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, durante una conferenza stampa sull’analisi della situazione epidemiologica del Paese. «Il numero di nuovi casi vede la Lombardia con oltre 5mila nuovi contagi (5.035), altrettanto alti 2.761 in Campania e 2.458 in Piemonte.
«Abbiamo una epidemia generalizzata – insiste -, non come a marzo in cui c’erano casi concentrati, ma oggi i positivi sono distribuiti in tutto il Paese e si dà più tempo al sistema di reagire. Se guardiamo il dato, però, c’è un raddoppio dei casi ogni settimana. Ancora non sono stati occupati tutti i posti in terapia intensiva, ma serve adeguare gli interventi».
«Oggi sono stati riportati 221 decessi – continua Rezza -. Se calcolassimo però il tasso di letalità sarebbe basso. In un primo momento c’è stato un aumento dell’Rt e del numero casi, poi abbiamo visto aumentare i ricoveri soprattutto in terapia intensiva. Infine, l’ultimo elemento ad aumentare sono i decessi».
Sono in aumento i positivi sintomatici, con ricoveri in area medica e in terapia intensiva. «Se continua l’aumento dei posti occupati in terapia intensiva c’è un problema molto critico: chi è affetto da altre patologie non troverà posto perché i letti saranno occupati da pazienti Covid. Quindi occorre gestire l’epidemia garantendo i bisogni di salute che continuano ad esserci», aggiunge Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss).
«A partire dalla metà di agosto la curva ha iniziato a crescere, prima più lentamente e poi con velocità sostenuta», prosegue. «L’incidenza di Covid-19 (il numero di nuovi casi che si verifica in un arco di tempo su 100mila abitanti) sta crescendo e in alcuni contesti regionali è più alta che in altri». Valle d’Aosta, Liguria e Campania tra i tassi più alti, secondo i grafici Iss. «L’età mediana – chiarisce Brusaferro – intorno ad agosto era 30 anni. I giovani tornati dalle vacanze hanno infettato chi viveva con loro e l’età è risalita intorno ai 40 anni. Questo valore ci dice che le persone più anziane per ora contraggono meno l’infezione, ma dalla nostra esperienza sappiamo che le persone fragili e quelle anziane hanno più rischio di complicanze ed esito fatale. Tutti ci auguriamo che non crescano nuovamente questi numeri, perché altrimenti sarebbero i decessi a crescere».
Dove avvengono i contagi e come si è arrivati a questi numeri in poco meno di un mese? «Sappiamo – risponde Rezza – che i contagi avvengono, per quello che si riesce a stabilire, soprattutto in contesti familiari, ma questi contesti c’erano anche a giugno e luglio quando il virus circolava poco. L’epidemia è riesplosa a settembre, quando sono ricominciate una serie di attività, è diminuito lo smart-working, sono state riaperte le scuole, quindi con una maggiore circolazione sui mezzi pubblici. La trasmissione in famiglia fa da amplificatore alla circolazione del virus nella comunità, ma è difficile capire il ruolo specifico di ciascuna di queste attività».
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